Il Sacrificio di Bambini dei Chimù
La Scoperta di un Sacrificio di Bambini a Pampa la Cruz si aggiunge a quello di Las LLamas portato alla luce qualche anno fa (in quel caso erano 140) e di cui abbiamo parlato in questo articolo.
Nel sito archeologico di Pampa la Cruz, vicino alla città di Trujillo, in Perù, un team di archeologi ha scoperto un tumulo funerario di 700 anni contenente i resti di 76 bambini sacrificati e di due donne, tutti con il torace aperto, probabilmente per estirpare il cuore. Questa scoperta si aggiunge a quella di un altro sacrificio collettivo simile rinvenuto nel 2022, e offre nuove informazioni sulla civiltà dei Chimú, un popolo precolombiano particolarmente attivo nei sacrifici umani che fiorì tra il XII e il XV secolo, prima dell’ascesa degli Inca.
I bambini sono stati sepolti senza vestiti, ma accanto a loro sono stati trovati ornamenti in argento e rame, orecchini e conchiglie Spondylus, preziose e rare in quanto provenienti dalle terre settentrionali dei Lambayeque, noti per la loro maestria nella lavorazione dei metalli. I resti trovati nel sito del sacrificio di bambini presenta inoltre modifiche craniche estreme sui resti, una pratica comune tra i Chimú ma tipicamente meno marcata; questo porta gli archeologi a ipotizzare che le vittime provenissero dal popolo Lambayeque, forse conquistato dai Chimú e portato a Pampa la Cruz per lavorare nelle campagne agricole della regione.
Un’Offerta per Rafforzare la Terra
La scoperta suggerisce che i bambini fossero un’offerta sacrificale per “energizzare” i campi agricoli, secondo l’interpretazione di Gabriel Prieto, direttore degli scavi e professore di antropologia presso l’Università della Florida, nonché scopritore del massacro di Las LLamas. Nella cosmologia andina, i defunti diventano antenati che legittimano e proteggono i diritti sulla terra, rendendo le terre fertili e produttive. Per i Chimú, il sacrificio di bambini, specialmente se non native, avrebbe conferito ulteriore valore simbolico, una sorta di protezione spirituale sulla terra.
Analisi isotopiche condotte sui resti ritrovati nel 2022 confermano infatti che l’alimentazione dei bambini sacrificati era tipica della regione Lambayeque, corroborando ulteriormente l’ipotesi che fossero individui di origine non Chimú, portati nella regione per contribuire allo sviluppo agricolo locale e poi massacrati per rendere più fertili i campi dei loro padroni. I Chimú, infatti, estendevano la loro agricoltura a territori aridi come quello di Pampa la Cruz, dove era necessaria una complessa rete di canali d’irrigazione per rendere produttiva la terra.
Una Scoperta con Ampie Implicazioni
Questa scoperta è la prima ad evidenziare sacrifici rituali di individui non locali nella cultura Chimú, suggerendo un controllo centrale della pratica sacrificale da parte del governo Chimú e un’integrazione delle culture sottomesse nel sistema religioso e sociale della civiltà dominante. I ricercatori, tra cui John Verano, antropologo biologico dell’Università di Tulane, credono che il sacrificio non fosse praticato dalle comunità locali isolate, ma orchestrato da un’autorità centrale Chimú. Qualcosa di molto simile, quindi, a quello praticato dalle civiltà precolombiane successive.
Gli scavi a Chan Chan, capitale dell’impero Chimú, continueranno per confermare queste ipotesi, mentre ulteriori indagini a Pampa la Cruz potranno rivelare aspetti ancora ignoti della cultura Chimú. Come afferma Prieto, la scoperta “apre molte finestre per comprendere i Chimú al di là del semplice rituale sacrificale“, svelando una civiltà complessa e strutturata.
Gli scavi a Pampa La Cruz, in corso da diversi anni, hanno portato alla luce i resti di 323 bambini sacrificati; un sito vicino, Las Llamas, ha rivelato ulteriori 137 bambini e tre adulti vittime di sacrifici, tutti con evidenti segni di rimozione del cuore. Secondo l’archeologo Gabriel Prieto, questi ritrovamenti indicano che ci potrebbero essere molte altre vittime sepolte nella zona di Huanchaco, con un numero totale che potrebbe superare le 1.000 vittime.
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