Il supplizio di Isaia ha segnato profondamente l’immaginario degli artisti medievali.
Ancora oggi, in ogni museo della tortura che si rispetti, c’è un povero disgraziato che viene segato in due, il tutto accompagnato da miniature medievali che sembrano confermare questo tipo di supplizio.
In realtà, la “tortura della sega” (che, ovviamente, si presta a doppi sensi di bassissimo livello) non viene quasi mai menzionata nelle fonti occidentali medievali. L’equivoco sull’effettiva applicazione di questa tortura/condanna a morte nasce dall’errata interpretazione di moltissimi dipinti e miniature dedicate al supplizio inflitto al Profeta Isaia da re Manasse. Isaia aveva infatti provato a distogliere quest’ultimo dall’idolatria, attirandosi le sue ire.
L’unico caso conosciuto di condannato segato a metà è quello di Nuccio di Guadardo, condannato dal Podestà di San Miniato Donato Donati a una punizione esemplare: trascinato per le strade del paese e segato a metà. L’esecuzione avviene il 21 novembre 1314, ma si pensa che ad essere segato a metà sia solo il suo cadavere.
Nel Medioevo, molti artisti utilizzano questo episodio nell’illustrare l’opera Speculum Humane Salvationis, redatta probabilmente da Ludolfo di Sassonia attorno al 1320.
In pochi anni, lo Speculum diventa uno dei libri più diffusi nelle biblioteche occidentali, tanto che sono giunti fino a noi ben 350 manoscritti in latino e moltissime traduzioni in tutte le lingue.
Oltre allo Speculum, il supplizio di Isaia è presente anche in altri volumi, per cui ritroviamo il profeta segato in due in verticale, in orizzontale, dentro al tronco cavo di un albero, a testa in giù e addirittura partendo dalla testa. Insomma, un repertorio abbastanza ampio che mi ha permesso di scegliere le illustrazioni migliori.
Speculum Humane Salvationis (pre-1350)
I più antichi manoscritti dello Speculum sono datati 1324. Questa illustrazione della prima metà del XIV secolo è, dunque, una delle più antiche giunte fino a noi. La segatura è quella, dolorosissima, che parte dall’inguine e continua verso il basso, lasciando al povero Isaia parecchi minuti per riflettere su quanto sia stato inopportuno riprendere Re Manasse.
Speculum Humane Salvationis (1360)
Pochi anni dopo, la modalità di tortura riportata in questa copia dello Speculum è identica a quella precedente. L’anatomia di Isaia è mostrata in modo più particolareggiato e sono presenti dei consistenti spruzzi arteriosi.
Speculum Humane Salvationis (1396)
Andando alla fine del XIV secolo, i miniaturisti sembrano interessati ad aumentare la complessità della procedura. Il povero Isaia di questo manoscritto (conservato a Lucerna) è costretto a bilanciarsi e a rimanere perfettamente immobile nonostante la violenta procedura.
Bible historiale (1415)
Qui vediamo finalmente Re Manasse che si gode lo spettacolo. A Isaia hanno legato solo le gambe, ma iniziano comunque a tagliare poco sopra l’ombelico!
Speculum Humane Salvationis (1420)
Versione boema dello Speculum. Qui i carnefici mostrano una forza sovrumana, tanto da riuscire a tenere Isaia per i piedi mentre procedono al massacro.
Speculum Humane Salvationis (1427)
Ingegneristicamente più valido il supplizio di cui sopra, con Isaia ben legato e un boia che si fa forza spingendogli un piede sul braccio.
Speculum Humane Salvationis (1450)
La versione dello Speculum di padre Nycolaus, redatta a Colonia intorno al 1450, è probabilmente la più violenta mai illustrata. Le pagine di questo volume grondano inchiostro rosso anche quando si soffermano su altri episodi.
Non a caso, l’autore sceglie un supplizio con taglio verticale davvero atroce.
Commentaire de la Bible (1459)
Il manoscritto che contiene questa illustrazione riporta il commentario sulla Bibbia del francescano Nicolas de Lyre (1270-1349). Qui, il povero Isaia viene segato a metà in piedi, partendo dalla testa e senza essere neanche legato.
Speculum Humane Salvationis (1459)
Allegria contagiosa in questa illustrazione tedesca. Il taglio è già alle budella, ma questo non sembra togliere il buon umore e un sorriso birichino a Isaia e ai suoi carnefici.
Speculum Humane Salvationis (1462)
Dal basso verso l’alto, il coefficiente di difficoltà va alle stelle. E anche la sofferenza.
Malachias und einzelne Prologe (1463)
Questo Isaia di area germanica non sembra passarsela meglio del suo omologo francese di cui sopra. I due carnefici procedono a tagliarlo a metà all’altezza del ventre. Isaia, accettato il suo destino, rimane immobile.
Insomma, con questo articolo tra il serio e il faceto vorrei solo mostrare come l’interpretazione delle fonti sia possibile solo con una buona conoscenza del contesto storico. Avere ben chiari alcuni passi della Bibbia può, ad esempio, fare la differenza tra un discreto lavoro di ricerca e un paper infarcito di errori clamorosi.
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Ciao, bell’articolo!
Però credo che nella copia praghese del 1420 Isaia sia appeso per i piedi con delle corde. Poi certo il corpo legato così potrebbe ondeggiare troppo, forse per questo i “boscaioli” devono trattenere in qualche modo le gambe