Danimarca e Algeria non sono particolarmente vicine. Parlando del XVIII secolo e della costa barbaresca, siamo portati a pensare che gli interessi danesi nella zona non fossero particolarmente alti.
Nei secoli XVI-XIX vi sono diversi conflitti tra potenze europee e stati barbareschi. Nella maggior parte dei casi, a scatenare le ostilità sono la cattura e vendita come schiavi di marinai e civili europei. In alternativa la richiesta, da parte del Dey di turno, di ottenere una maggiorazione sul tributo annuo che molti stati europei pagano per evitare assalti alle loro navi.
Nel XVIII secolo il Regno di Danimarca, pur non avendo uno sbocco diretto sul Mediterraneo, sta aumentando i traffici verso Oriente e hadiverse navi che incrociano tra le colonne d’Ercole e la Siria.
Per limitare il problema della cattura dei propri marinai da parte degli schiavisti nordafricani, la Danimarca istituisce una Slavekassen (Cassa per gli Schiavi) già a metà del Seicento. Si tratta di un fondo assicurativo che consente il pagamento del riscatto dei marinai danesi senza necessità di rivolgersi alla famiglie (solitamente non abbienti) di questi ultimi). Una bozza di welfare state, se vogliamo parlare in termini moderni, calata nel contesto di 400 anni fa.
Ad ogni modo, per risolvere il problema alla radice, Re Cristiano VII, salito al trono nel 1766, accetta di pagare il tributo pattuito al Dey di Algeri, ma dopo pochi mesi si insedia al governo della città nordafricana un nuovo Dey, Baba Mohammed ben-Osman.
La denominazione del governatore di Algeri nel corso dell’era moderna crea spesso confusione tra chi non padroneggia la materia. In breve, Algeri (eccezion fatta per la breve dominazione di Caro V) rimane sotto il controllo ottomano (a volte più formale che sostanziale) dal 1516 al 1830.
▶ 1516-1577 il “governatore” prende il nome di Beylerbey (“emiro degli emiri”, diretta emanazione della Sublime Porta con grande autonomia); 1577-1659 Pasha (in linea di massima, rimangono in carica 2-4 anni e hanno una enorma importanza altre istituzioni: la odjak, ossia la milizia gemella dei Giannizzeri, i raïs de taifa, ossia i proprietari di vascello, e il diwan, ossia consiglieri e personaggi di corte); 1659-1671 si succedono quattro Agha (più governatori militari che amministratori); 1671-1830 abbiamo i Dey (fino al 1689, il dey viene scelto dai raïs de taifa, dal 1689 al 1830 dalla odjaq).
All’inizio del 1769, Baba chiede un forte incremento del tributo versato dalla Danimarca, minacciando di iniziare ad attaccare le navi del paese in caso di risposta negativa. Quando questa arriva, Baba passa subito ai fatti: cattura tre navi danesi e vende gli equipaggi al mercato degli schiavi.
Come rappresaglia, Cristiano VII manda una flotta di otto vascelli a bombardare Algeri, sperando così di far scendere il Bey a più miti consigli. Si tratta di un metodo ben collaudato, utilizzato anche da Inglesi e Francesi, ma, in questo caso, qualcosa va storto.
In realtà, vista le condizioni mentali di Cristiano, che soffre di depressione e schizofrenia, gran parte del potere viene esercitato, in quel periodo, dal suo medico Johann Friedrich Struensee. Quest’ultimo, tra l’altro, prende molto sul serio questo avvicendamento, tanto da intrecciare una relazione amorosa con la regina Carolina Matilde e da darle una figlia, Luisa Augusta. Scoperto il tradimento, nel 1772 Cristiano ripudia la moglie e condanna a morte Struensee. Il boia procede alla decapitazione, squarta il corpo e lo espone al pubblico.
Oltre a incontrare un notevole fuoco di sbarramento proveniente da Tripoli, sulle navi danesi scoppia un’epidemia di febbre tifoide. Nel giro di pochi giorni, centinaia di marinai cadono malati. In tutto, ne muoiono quasi 500. La flotta danese, dopo aver sparato solo 75 colpi, abbandona l’assalto e si limita a tentare un blocco navale della città. Il blocco non ha però grande successo, tanto che, alla firma del nuovo accordo di pace (1772), la Danimarca non ottiene alcuna condizione più favorevole.
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Ciao Zwei, ti segnalo due refusi: hadiverse e Caro V. Per quanto riguarda Cristiano VII posso suggerlre a tutti la lettura de “il Medico di Corte” della Iperborea. Credo che tuttavia a volere la morte del dottor Struensee non fu Cristiano VII ma i consiglieri piú conservatori del Regno di Danimarca fra cui Ove Høegh-Guldberg e con l’appoggio della Regina Madre che non gradivano l’intrusione di un medico straniero (tedesco) e con progetti riformisti.
Ad ogni modo ti posso solo ringraziare per l’articolo. TIfo – 1 Danimarca -0
Si concordo Fabio. Avevo poco spazio per il box, ma almeno l’intervento della Regina Madre avrei dovuto inserirlo!