Viaggio nella Sessualità Medievale: Pier Damiani e Burchard

La sessualità medievale era vivace e ricca. È con questo spirito che voglio proporvi l’altra faccia della medaglia, quella della critica dei costumi sessuali portata avanti da alcuni religiosi.

A parte le difficoltà connesse ad una datazione folle, che mette insieme un periodo che va dalla fine di Roma alla scoperta dell’America, quando parliamo di medioevo dovremmo lasciare da parte i nostri pregiudizi e affidarci alle fonti. 

Immaginarlo come un’epoca di roghi, cinture di castità e buio intellettuale è assolutamente errato.

Dallo zelo religioso nacque l’opera di Pier Damiani, venerato oggi come santo dalla Chiesa Cattolica, il quale nutriva una vera e propria ossessione per i sodomiti. Li vedeva ovunque e li riteneva il peggior cancro della Chiesa.

1. Inizia il libro Gomorriano dell’umile monaco Pier Damiani

Invece, nelle nostre regioni, cresce un vizio assai scellerato e obbrobrioso. Se la mano della severa punizione non lo affronterà  al più presto, certamente la spada del furore divino infierirà  terribilmente minacciando la sventura di molti. Ah! Mi vergogno a dirlo! Mi vergogno ad annunciare una cosa tanto vergognosa alle sante orecchie, ma se il medico inorridisce per il fetore delle piaghe, chi userà  il cauterio? Se colui che sta medicando, si nausea, chi guarirà  le anime malate? La sozzura sodomitica si insinua come un cancro nell’ordine ecclesiastico […]

Inutile ripeterlo, la storia è divertente. La sua conoscenza è la forma più pura della cultura umanistica, ma è anche una fonte inestinguibile da cui tirare fuori malintesi, doppisensi e volgarità. Ai nostri occhi Damiani sembra ridicolo, ma le sue considerazioni sono tremendamente serie.

E proprio nel momento in cui vede la sozzura sodomitica penetrare ogni orifizio ecclesiastico, fa una considerazione sul “giogo della milizia secolare” che è di grande rilevanza storiografica, visto che rende alla perfezione il contrasto fra potere secolare e potere spirituale, sempre più forte a metà dell’XI secolo:

la sozzura sodomitica si insinua come un cancro nell’ordine ecclesiastico, anzi, come una bestia assetata di sangue infierisce nell’ovile di Cristo con libera audacia, tanto che sarebbe molto meglio essere stati schiacciati sotto il giogo della milizia secolare piuttosto che essere assoggettati, tanto liberamente, alla ferrea legge della tirannide diabolica sotto la copertura della religione

Un Personaggio Influente
Fu proprio Pier Damiani a combattere la simonia e a sostenere con forza l’eliminazione delle ingerenze temporali dalla Chiesa, tanto che la sua dottrina contribuì all’emanazione della In Nomine Domini di Niccolò II nel 1059. Pier Damiani si fece monaco in “tarda” età, quando aveva già compiuto 28 anni, ma fu molto severo nell’applicare i precetti della vita monastica. Pregò in ginocchio per ore fin quasi al giorno della sua morte, tanto che una recente autopsia effettuata sul suo cadavere, ha evidenziato delle abnormi calcificazioni nella zona del ginocchio.

2. Dei diversi comportamenti sodomitici

Alcuni si macchiano da soli, altri si contaminano a vicenda toccandosi con le mani i membri virili, altri fornicano fra le cosce e altri, infine, da dietro [sodomia].

Fra questi c’è una progressione graduale tale che l’ultimo è ritenuto più grave rispetto ai precedenti. Perciò viene imposta, a quelli che peccano con altri, una penitenza maggiore rispetto a quella prevista per chi si macchia da solo con il contatto del seme emesso, e quelli che si contaminano da dietro sono giudicati più severamente di quelli che si uniscono fra le cosce

Quindi, l’abile macchinazione del diavolo ha escogitato questi gradi di dissolutezza in modo che, quanto più in alto l’anima infelice prosegue fra questi, tanto più in basso è gettata nella profonda fossa dell’inferno.

In sostanza: più profonda è la sodomia, più profondo sarà l’abisso infernale. Trovo molto creativa la riconduzione della sodomia o, meglio, degli atti omosessuali, a un preciso disegno demoniaco di progressione dannatoria. 

3. Del perché l’eccessiva pietà dei superiori non allontana i peccatori dall’ordine

Senza dubbio, i colpevoli di questa rovina spesso rinsaviscono grazie alla generosità  della misericordia divina, si pentono completamente, sopportano devotamente il peso della penitenza, per quanto gravoso, e davvero rabbrividiscono al pensiero di perdere il grado ecclesiastico. In verità , certi rettori delle Chiese sono, riguardo a questo vizio, più comprensivi forse di quanto giovi. In modo assoluto decretano che nessuno, a causa di quei tre gradi che prima sono stati enumerati, debba essere bandito dal suo ordine. Invece, ammettono la degradazione solamente per quelli che, senza dubbio, abbiano peccato di dietro. Vale a dire che sia chi emette il seme mediante il proprio sforzo genitale, sia chi macchia l’altro a causa dello sfregamento delle mani e sia chi si sdraia secondo l’uso del sesso diverso fra le cosce, purché non abbia peccato di dietro, farà  una certa penitenza, dopo che sia stata valutata la gravità  del peccato, e senza dubbio non recederà  dal suo ordine.

Ma come, un prete si fa masturbare/masturba un altro prete o si penetra le cosce e niente degradazione? Le parole di Damiani potrebbero sembrare strane a quanti riconducono il medioevo all’epoca buia cui ho accennato all’inizio dell’articolo, ma non allo storico che abbia familiarità con le fonti dell’epoca. Nel medioevo – e forse questo deluderà qualcuno – nessuno passava le giornate a torturare e uccidere gli omosessuali, né a preparare pire per le presunte streghe.

sessualità medievale
sesso con draghetto guardone

Ci sono centinaia di testimonianze che, prima della Riforma e Controriforma, la tolleranza verso simili pratiche era molto alta (con le dovute eccezioni relative al periodo temporale e/o geografico). 

Il pentimento era uno strumento importante e il ruolo della misericordia divina nel rinsavimento delle persone sarebbe stato del tutto marginale in caso di pratiche violente nei confronti dei peccatori. 

Tuttavia, Pier Damiani diventa feroce (e molto attuale), quando parla di monaci e preti trovati a molestare bambini e ragazzi (trad. di Giampaolo Scquizzato):

Un chierico o un monaco che molesta gli adolescenti o i giovani, o chi è stato sorpreso a baciare o in un altro turpe atteggiamento, venga sferzato pubblicamente e perda la sua tonsura. Dopo essere stato rasato, venga ricoperto di sputi e stretto con catene di ferro, venga lasciato marcire nell’angustia del carcere per sei mesi. Al vespro, per tre giorni la settimana mangi pane d’orzo. Dopo, per altri sei mesi, sotto la custodia di un padre spirituale, vivendo segregato in un piccolo cortile, venga occupato con lavori manuali e con la preghiera. Sia sottoposto a digiuni e a preghiere, e cammini sempre sotto la custodia di due fratelli spirituali, senza alcuna frase perversa, o venga unito in un concilio con i più giovani.

 4. Il Penitenziario di Burhcard

Non si pensi che la tolleranza fosse limitata all’Italia, perché abbiamo un penitenziario, quello del Beato Burchard di Worms (1012), che consta di migliaia di peccati e penitenze, molti dei quali a sfondo sessuale. Ora, le penitenze vi sembreranno molto simili fra loro (Burchard aveva una sorta di disturbo ossessivo legato al “in pane et acqua poenitas“) ma, visto che hanno una certa carica umoristica, cercherò di inserirne il più possibile, lasciandovi anche lo splendore della lingua latina.

Nel primo estratto, Burchard parla di masturbazione reciproca, cui assegna una pena di trenta giorni a pane e acqua:

Fecisti fornicationem, ut quidam facere solent, ita dico ut tu in manum tuam veretrum alterius acciperes, et alter tuum in suam, et sic alternatim veretra manibus vestris commoveritis, ut sic per illam delectationem semen a te projiceres? Si fecisti, triginta dies in pane et acqua poenitas.

[ITA]Fornicasti, così come fanno alcuni, e hai preso in mano il membro di un altro uomo, e lui il tuo, e in questo modo avete mosso alternativamente i membri nelle vostre mani, e così per tale diletto hai eiaculato? Se lo hai fatto, trenta giorni a pane e acqua come penitenza.

Passa poi a trattare la pratica del sesso fra uomini fra le cosce (intra coxas), che porta all’eiaculazione (semen effunderes) tramite il movimento (agitando):

Si cum masculo intra coxas, ut quidam solent, fornicationem fecisti, ita dico, ut tuum virile membrum intra coxas alterius mitteres, et sic agitando semen effunderes? Si fecisti, XL dies in pane et aqua poenitas.

Assurda, ma praticatissima, sembra fosse la perforazione di un pezzo di legno per scopi sessuali:

Fecisti fornicationem, ut quidam facere solent, ut tu tuum virile membrum in lignum perforatum, aut in aliquod hujusmodi mitteres ut sic per illam commotionem et delectationem a te semen projiceres? Si fecisti, XX dies in pane et aqua poenitas.

Erano uomini, rudi, questo è fuor di dubbio. Invece di vagine di gomma e bambole gonfiabili, i nostri avi onanisti avevano trovato una soluzione molto più “naturale”: lignum foratum. Penso di poter immaginare che la pratica non fosse esente dai pericoli derivanti da schegge e infezioni, ma questo non era sufficiente a farli desistere.

Burchard parla anche di rapporti con l’altro sesso. Hai baciato una donna preso da un osceno desiderio e perciò hai eiaculato? Fai penitenza stando 3 giorni a pane e acqua, 20 se è successo in Chiesa.

Dedisti osculum alicui feminae per immundum desiderium, et sic te polluisti? Si fecisti, tres dies in pane et aqua poenitere debes. Si intra ecclesiam hoc contigerat, XX dies in pane et aqua poenitas.

[ITA] Hai baciato una donna a causa di un immondo desiderio, e così hai eiaculato? Se lo hai fatto, la penitenza sono 3 giorni a pane e acqua. Se il fatto è avvenuto in chiesa, 20 giorni.

Oltre a una notevole predisposizione all’eiaculazione precoce dell’uomo dell’XI secolo, il passo specifica proprio la chiesa come condizione per una penitenza ulteriore. Da questo possiamo supporre che fosse proprio la chiesa, luogo di ritrovo d’elezione per la comunità, ad essere anche il luogo dove si incontravano gli innamorati (magari dicendo alle rispettive famiglie che andavano a pregare) o si sperava di conoscere quella fanciulla che nessuno aveva il coraggio di avvicinare in altre circostanze. 

Questa diversificazione della pena è ancora più evidente quando si parla si zoofilia. A montare cavalle, vacche, asine e altre bestie del creato, la pena differisce a seconda che non si abbia una moglie capace di “adimpiere tuam libidinem” (7 anni), ci sia una moglie (10 anni), ci siano stati più rapporti (15 anni).

Fecisti fornicationem contra naturam, id est ut cum masculis vel cum animalibus, id est cum equa, cum vacca, vel cum asina, vel cum alio aliquo animali?

[ITA] Fornicasti contro natura, ossia con uomini o con animali, siano queste cavalle, vacche, asine o altri animali?

sessualità medievale
Un bizzarro scalino in legno per sodomizzare cammelli nella Persia islamica.

Anche le donne avevano una sessualità tutt’altro che repressa. Nel passo qui sotto si parla di falli posticci: 

Fecisti quod quaedam mulieres facere solent, ut faceres quoddam molimen aut machinamentum in modus virilis membri, ad mensuram tuae voluntatis, et illum locum verendorum tuorum, aut al aliquibus ligaturis colligares, et fornicationem faceres cum aliis mulierculis, vel aliae eodem strumento, sive alio, tecum? Si fecisti, quinquennos per legitimas feras poenitas.

[ITA] Hai fatto quello che alcune donne sono solite fare, ovvero hai fabbricato uno strumento a forma di membro virile, delle dimensioni che preferivi, e lo hai assicurato con cinghie alle parti intime tue o di un’altra per fornicare con altre donne o farti penetrare da altre donne? Se lo hai fatto, cinque anni di penitenza nei giorni festivi.

Le Suore di Beda
Anche in Beda c’è un riferimento alle relazioni lesbiche fra suore che usano un certo “strumento”, forse un fallo artificiale: «se una suora [ha peccato] con un’altra suora usando uno strumento, sette anni»

Interessante il poco rispetto della parità sessuale (con tutte le enormi riserve relative all’applicazione di concetti moderni a epoche passate). Se un uomo fa sesso con un albero, 20 giorni a pane e acqua, mentre se una donna usa un fallo posticcio, cinque anni di fine settimana all’insegna della sobrietà alimentare. Ma le cose possono andare anche peggio in caso di fellatio (con tutto ciò che ne consegue):

Hai provato il seme di tuo marito nella speranza che, a causa di questo tuo atto diabolico, lui avrebbe provato più amore per te? Fai penitenza tutti i giorni festivi per sette anni.

Ad ogni modo anche Burchard, come Odone, sembra avere una conoscenza molto, molto dettagliata di tali pratiche. È quindi evidente che avevano una certa diffusione e che, forse, la nostra effettiva conoscenza della sessualità medievale non è ancora completa come pensavamo. 

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24 pensieri riguardo “Viaggio nella Sessualità Medievale: Pier Damiani e Burchard

  1. Da questo possiamo supporre che fosse proprio la chiesa, luogo di ritrovo d’erezione per la comunità,

    ah ah

    Qualcuno doveva fare la battuta stupida.
    Detto questo uno dei grandi vantaggi della religione cristiana è appunto la penitenza e la confessione: fai pure quello che vuoi, poi ti perdoniamo.
    Questo è un sistema potente per convincere la gente a passare al tuo dio.

    Nel medio-evo ci si ingegnava parecchio tanto più che non c’erano libri (o meglio lettori), internet, computer o altre cose, ci si annoiava parecchio e l’ozio è il padre dei vizi.
    Poi che molti fossero omosessuali nella chiesa mi sembra normale, ora, labora e poi?
    In qualche modo devi passarlo il tempo.

    Aspetto allora parte due 😀
    Cmq ammettilo, l’hai scritto per rubare mi piace alla pagina del Duca che continua a dominare su Zacebook.

    PS
    il montacammelli è bellissimo :8 era davvero usato tranquillamente dai beduini zozzi?

    PPS
    Se non sbaglio gli psicologi hanno passato anche loro la loro fantasy Pier Damiani, bei tempi quando l’omosessualità era una malattia e potevano guarirti.

  2. No, per superare il Duca ho una sola arma: il rant scellerato. L’ultima volta ho avuto 2.081 visite uniche in un giorno parlando di stronzate, ma la qualità del blog (già indecente) ne risente parecchio.

  3. Mi accorgo solo ora di non aver fatto i complimenti per l’articolo!
    Shame on me.
    Articolo sommamente utile a ripulire la testa di tanti luoghi comuni sul medioevo (e a far conoscere l’incula-cammelli, dove hai preso quell’immagine? E’ sublime).

  4. Ma la storia dei roghi di omosessuali, semi di finocchio e via dicendo ha allora qualche fondamento o è solo leggenda se ci andavano così leggeri? (oppure due carezze ai preti e carne bruciata per il villico sfigato?)

  5. Si può provare a verificare se quanto detto qui è vero:
    http://www.ilgiornale.it/news/fu-commedia-dell-arte-battezzare-i-gay.html

    Quanto al gettare semi sul fuoco e sperare che producano aromi come se fosse lo spray per il cesso, sono scettico…

    Infinocchiare, spostandoci di argomento, al contrario di buggerare invece non riguarda i sodomiti, ma i semi di finocchio della finocchiona toscana, insaccato servito per anestetizzare la bocca di chi doveva ricevere del vino di scarsa qualità. Ecco che il seme di finocchio per infinocchiare, ma senza sodomia, appare. 🙂

    Considerando che fino a mezzo secolo fa il vino era spesso una merda, figurati come era il Chianti peggiore della media… come certi vini del contadino torbidi che puzzano di scoregge (fermentazione malolattica partita random) acidule (acido acetico al triplo dei valori tollerabili) e pelliccia putrida (marciume generico in un rosso).

  6. Ottimo articolo. Le maialate medievali sono sempre benvenute 🙂
    Il montacammelli è bellissimo! Ora dovrò inserirlo in una storia, non è possibile che un tale artifatto sia dimenticato!

  7. Ottimo articolo, come sempre. Chissà perchè la gggente tende a “traslare” nel medioevo tutta una serie di (brutte) abitudini tipiche del Rinascimento e della prima Età Moderna, come il bigotismo sfrenato, la caccia alla streghe, la scarsa igiene, la denutrizione diffusa ecc ecc…bah

    o si sperava di conoscere quella fanciulla molto troia che nessuno aveva il coraggio di avvicinare in altre circostanze.

    La cosa mi ha ricordato questo sketch di Bruno Bozzetto ^_^

    http://www.youtube.com/watch?v=TLu-oybUVdI

    Infinocchiare, spostandoci di argomento, al contrario di buggerare invece non riguarda i sodomiti, ma i semi di finocchio della finocchiona toscana, insaccato servito per anestetizzare la bocca di chi doveva ricevere del vino di scarsa qualità. Ecco che il seme di finocchio per infinocchiare, ma senza sodomia, appare. 🙂

    Ma daverodavero? Cavolo, un motivo in più per non farmi piacere la finocchiona! (è uno dei pochi insaccati che proprio non mi garba)

  8. Ci sono centinaia di testimonianze che, prima della Riforma e Controriforma, la tolleranza verso porcate di ogni genere era molto alta (con le dovute eccezioni relative al periodo temporale e/o geografico).

    Infatti se c’è un articolo che mi piacerebbe scrivessi, è proprio quello sugli effettivi cambiamenti avvenuti nei paesi cattolici dopo la Controriforma…^^

    Il post è fiko e fa il paio con quello sulla sessualità nel X secolo di qualche anno fa 😀

  9. Nonostante abbia fatto la conoscenza di De Sade, o meglio, della letteratura nata dalla sua perversione, la figura del dendrofilo mi è nuova… non si smette mai d’imparare! (immagino che tale pratica abbia generato una moltitudine di eunuchi…)

  10. la figura del dendrofilo mi è nuova… non si smette mai d’imparare! (immagino che tale pratica abbia generato una moltitudine di eunuchi…)

    E ha generato anche opere fantatrash della prima ora (ma trash modesto, poco spinto) come “la Rocca dei Silenzi”, piena di amore per i pini:

    Il genere di trash che ha convinto Zwei ad aprire il suo blog. 🙂

  11. Ma D’Angelo non è trash. La Rocca dei Silenzi è noiosa, ma paragonata ad Amon, Arsalon, Unika e Re Nero è pura arte.

  12. Ma D’Angelo non è trash

    “Arcieri e maghi dietro a tirare, guerrieri tank davanti a bloccare i mostri.”
    La trama della Rocca in poche parole.
    All’epoca il vero trash spinto sottovuoto non c’era ancora e il peggio sembrava, per idiozia, la roba della Troisi (escluso il Rocca perché pubblicato a pagamento, orgoglio orobico) o la Strazzulla. Bei tempi ormai dimenticati.

  13. Ciao Zwelawyer,
    sempre divertenti i tuoi articoli.
    Ho notato che ,nell’immagine del povero cammello violentato ,sulla destra ,c’è persino un guardone …e magari si toccava pure lui dietro i cespugli!

  14. …uno dei grandi vantaggi della religione cristiana è appunto la penitenza e la confessione: fai pure quello che vuoi, poi ti perdoniamo. Questo è un sistema potente per convincere la gente a passare al tuo dio.

    Mah… cosa facevi invece di recarti a catechismo? Qualcosa di descritto in latino nel post, immagino…

    Chesterton diceva all’incirca: “la Chiesa (cattolica) non permette niente, ma perdona tutto; il mondo permette tutto, ma non ti perdona niente”. Ok, ma per ottenete il perdono, ti serve anche pentimento e riparazione, il cui giudice è solo la tua coscienza. Se ti confessi senza questi, che ti confessi a fare? Sei solo un patetico cretino. Ritenersi cattolici è facile solo ai sempliciotti, e finché fa comodo. A essere cattolici, invece, serve un supplemento di testa e di cuore; merce rara nei laici e nel clero di tutti i tempi. E infatti io cattolico non lo sono.

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