Archeologia e Scoperte di Zhistorica News è una delle rubriche storiche più seguite della nostra pagina Facebook. In questi articoli mensili qui sul sito trovate tutte quelle pubblicate nel mese di riferimento, in modo da avere sempre a disposizione tutte i ritrovamenti archeologici e le scoperte storiche selezionate dal team di Zhistorica. Allacciate le cinture, mettere il cappello di Indiana Jones e iniziamo:
1. Estratto DNA vegetale da un mattone di 3.000 anni fa
Un team interdisciplinare di ricercatori è riuscito a fare proprio questo, estraendo per la prima volta il DNA vegetale da un mattone di argilla di 2.900 anni. Questo mattone proviene da un palazzo nella città antica di Nimrud, in Iraq, costruito dal re Ashurnasirpal II che governò l’Impero Neo-Assiro dal 883 al 859 a.C.
Il mattone, che fa parte delle collezioni del Museo Nazionale di Danimarca, è stato scavato nel 1949 e presenta un’iscrizione cuneiforme in lingua accadica che lo identifica come “Proprietà del palazzo di Ashurnasirpal, re di Assiria”.
Utilizzando un metodo precedentemente impiegato per materiali porosi come le ossa, i ricercatori hanno estratto e sequenziato campioni di DNA dal nucleo interno del mattone. Hanno identificato 34 diverse famiglie di piante, tra cui cavolo, erica, betulla, alloro e erbe coltivate.
Questi risultati offrono uno sguardo affascinante sulla biodiversità antica della regione e potrebbero anche aiutare i ricercatori a quantificare la perdita moderna di biodiversità. Troels Arbøll, assiriologo dell’Università di Copenhagen, ha sottolineato l’importanza di questi risultati per la nostra comprensione del passato e del presente ecologico.
2. Scoperta in Turchia: resti di cervello e pelle di 3.700 anni fa
Straordinaria scoperta archeologica a Tavşanlı Höyük, nella provincia di Kütahya, nell’ovest della Turchia: sono stati rinvenuti resti ben conservati di cervello e pelle risalenti all’Età del Bronzo. Questo sito, noto come il “Cuore dell’Anatolia Occidentale” per la sua forma a cuore nelle foto aeree, è al centro di scavi condotti in collaborazione tra il Ministero della Cultura e del Turismo e l’Università Bilecik Şeyh Edebali.
La scoperta è particolarmente notevole perché, sebbene in Turchia siano stati trovati resti di cervello solo quattro o cinque volte, questa è la prima volta che vengono scoperti resti di pelle durante scavi archeologici. Gli esperti ritengono che questi resti appartengano a due individui, un giovane di età compresa tra 15 e 18 anni e un uomo di mezza età tra 40 e 45 anni, che non sono riusciti a fuggire dalle loro case quando queste sono state incendiate durante un attacco 3.700 anni fa.
Le ricerche suggeriscono che Tavşanlı Höyük fosse la capitale della regione durante l’Età del Bronzo. Si ritiene che ci sia stato un attacco su larga scala alla città intorno al 1.700 a.C., durante il quale l’intera città fu rasa al suolo.
La presenza di resti carbonizzati di pelle umana è considerata “il primo e unico esempio trovato in periodi archeologici in Turchia”, rendendo questa scoperta di grande importanza. Gli esperti ora intendono indagare sulle ragioni dell’attacco e su chi lo abbia perpetrato.
La scoperta è stata presentata in una conferenza organizzata dalla European Association of Archae
ologists a Belfast, Irlanda del Nord, dal 30 agosto al 2 settembre.
3. Scarpa di un bambino di 2.000 anni fa ritrovata in Germania
Bambini in miniera. Nelle profondità della miniera Georgenberg a Dürrnberg, vicino a Salisburgo, gli archeologi hanno fatto una scoperta straordinaria: una scarpa di bambino ben conservata risalente a 2.000 anni fa.
Dürrnberg è noto per le sue vaste riserve di sale roccioso, estratto per migliaia di anni. Studi precedenti nella regione hanno rivelato reperti e testimonianze di insediamenti tribali risalenti all’Età del Ferro. La scarpa, fatta di pelle e con resti di lacci in lino o lino, è conservata in condizioni eccezionali grazie agli elevati livelli di sale nella miniera, che impediscono la crescita di batteri e altri microrganismi. Basandosi sulla tipologia del design della scarpa, gli esperti ritengono che sia stata realizzata nel II secolo a.C.
Sebbene siano state ritrovate altre scarpe di pelle a Dürrnberg, questa scarpa di bambino suggerisce che i bambini fossero presenti sottoterra durante le attività minerarie migliaia di anni fa. Gli scavi hanno anche portato alla luce un frammento di una pala di legno e i resti di una pelliccia con un laccio, che potrebbe aver fatto parte di un cappuccio di pelliccia.
Il Prof. Dr. Thomas Stoellner, capo del dipartimento di ricerca, ha sottolineato l’importanza di tali scoperte, affermando: “I materiali organici generalmente si decompongono nel tempo. Reperti come questa scarpa di bambino, ma anche resti tessili o escrementi come quelli trovati a Dürrnberg, offrono uno sguardo estremamente raro sulla vita dei minatori dell’Età del Ferro.”
4. Ominidi hanno creato sfere di pietra 1.4 milioni di anni fa
Gli antichi antenati degli esseri umani, circa 1,4 milioni di anni fa, hanno deliberatamente lavorato alcune pietre per trasformarle in sfere. Perché?
Da tempo gli archeologi dibattono sulla creazione di queste “sferoidi” grandi quanto una pallina da tennis. Erano il risultato di un’abilità intenzionale, ossia gli antichi ominidi scolpivano le pietre cercando di ottenere una forma perfettamente sferica? Oppure erano semplicemente un prodotto accidentale, come se fossero state usate come martelli primitivi?
Un nuovo studio condotto dalla Hebrew University di Gerusalemme suggerisce che i nostri antenati sapevano esattamente cosa stavano facendo. Esaminando 150 sferoidi di calcare risalenti a 1,4 milioni di anni fa, trovati nel sito archeologico di ‘Ubeidiya in Israele, gli scienziati hanno utilizzato analisi 3D per ricostruire la geometria delle pietre. Hanno concluso che la loro forma sferica era “probabilmente prodotta intenzionalmente”.
Questo studio dimostra che, mentre la natura può levigare le pietre, come i ciottoli in un fiume, “questi raramente raggiungono una forma veramente sferica”. Julia Cabanas, un’archeologa non coinvolta nella ricerca, ha sottolineato che ciò indica che i nostri antichi parenti avevano la capacità cognitiva di pianificare e realizzare tale lavoro.
Tuttavia, il motivo per cui i nostri antenati abbiano speso tempo ed energie per creare queste sfere rimane un enigma. Alcune teorie suggeriscono che potrebbero essere state utilizzate come strumenti per rompere ossa ed estrarre il midollo o per macinare piante. Altri ritengono che potrebbero essere state usate come proiettili o avere avuto uno scopo simbolico o artistico. “Tutte le ipotesi sono possibili”, ha dichiarato Cabanes, “ma probabilmente non conosceremo mai la risposta.”
5. Caccia alle Balene nel Medioevo: due specie sull’orlo dell’estinzione
Nel cuore del Medioevo, le acque dell’Atlantico settentrionale nascondevano un segreto oscuro. Una nuova ricerca rivela che i cacciatori europei potrebbero aver portato all’estinzione due specie di balene in queste acque. Mentre la caccia alle balene ha raggiunto il suo apice industriale tra il XIX e il XX secolo, questa pratica era già radicata nelle comunità costiere da millenni.
Lo studio ha analizzato 719 frammenti di ossa di balena raccolti in tutta l’Europa settentrionale e occidentale, risalenti al 3500 a.C. fino al XVIII secolo. Sorprendentemente, le specie principali della caccia industriale, come le balene blu e le megattere, erano rare tra i reperti. Invece, le specie ora estinte nell’Atlantico orientale – la balena grigia atlantica e la balena franca dell’Atlantico settentrionale – erano le più comuni.
Queste scoperte suggeriscono che queste balene potrebbero essere state cacciate fino all’estinzione a causa di una percezione di abbondanza naturale illimitata.
6. Struttura di Legno di 500.000 anni fa. Non l’ha costruita l’homo sapiens
Mezzo milione di anni fa, in un’epoca in cui gli Homo sapiens non esistevano ancora, una specie umana costruiva già strutture in legno. La recente scoperta presso le cascate Kalambo, in Zambia, rivela una struttura in legno perfettamente conservata, datata almeno 476.000 anni fa. Questo ritrovamento sfida le nostre precedenti convinzioni, mostrando che gli antichi umani non solo utilizzavano il legno per fare fuoco o creare strumenti, ma erano capaci di costruire vere e proprie strutture.
Queste testimonianze, conservate grazie alle acque delle cascate Kalambo, ci offrono una visione rivoluzionaria del nostro passato. “Dimenticate l’etichetta ‘Età della Pietra’”, afferma Larry Barham, uno degli autori dello studio, “e osservate ciò che questi individui erano in grado di fare: hanno creato qualcosa di nuovo e grande, usando il legno”.
La ricerca è pubblicata qui: https://www.nature.com/articles/s41586-023-06557-9
7. Sarcofago romano intatto ritrovato in Francia
Un sarcofago romano di 1800 anni, intatto e mai saccheggiato, emerge come una capsula del tempo, portando con sé i segreti e le storie dell’antica Roma. Questo ritrovamento offre una rara opportunità di esplorare e comprendere meglio le pratiche funerarie e la cultura dell’antica Roma.
Il sarcofago, splendidamente conservato, potrebbe contenere oggetti personali, gioielli e altri reperti che offriranno preziose informazioni sulla vita e la morte nell’antico impero romano. Gli archeologi sono entusiasti di iniziare le indagini e di svelare i segreti che questo antico sarcofago ha custodito per secoli.
Detto questo, decine di libri e film ci hanno insegnato che aprire vecchie tombe può essere una pessima idea
Fonte: https://arkeonews.net/extraordinary-discovery-in-france…/
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