Una tavola contenente un buon numero di leggi assire è giunta fino a noi, ed è oggi conservata presso il Vorderasiatisches Museum di Berlino. Le leggi assire, redatte nel corso del Medio Impero Assiro (1450-1250 a.C.) presentano delle similitudini con quelle sumere e babilonesi, ma risultano essere generalmente più brutali.
Nel cuore dell’antico Vicino Oriente, l’Assiria emerge come una potenza dominante. Il Medio Impero Assiro, estendendosi dal XIV al X secolo a.C., rappresenta un periodo di rinascita e consolidamento. Dalle rovine delle città-stato precedenti, re come Ashur-uballit I uniscono territori diversi e riescono a creare un regno unito. La capitale, Assur, diventa un centro di commercio e cultura, dove l’arte e l’architettura fioriscono.
Gli assiri sviluppano anche un sistema di comunicazione efficiente, utilizzando i corrieri a cavallo. Questi messaggeri veloci collegano le varie regioni dell’impero, garantendo un flusso costante di informazioni. L’esercito assiro, temuto dai nemici, introduce carri da guerra e tecniche di assedio avanzate. Con una combinazione di diplomazia e forza militare, l’Assiria stabilisce alleanze e sottomette i rivali.
Tuttavia, non è tutto oro ciò che luccica. Le tensioni interne e le rivolte occasionali mettono alla prova la stabilità dell’impero. Ma, nonostante le sfide, l’Assiria del Medio Impero getta le basi per l’ascesa del successivo Impero Neo-Assiro, che raggiungerà altezze ancora maggiori. In questo periodo, l’Assiria non è solo una potenza militare, ma anche un faro di cultura e innovazione nel mondo antico. E sì, anche la legge e la violenza della legge hanno un ruolo importante.
Qui sotto la traduzione di quelle riportate nella tavola in questione. Molte riguardano vestiario, offese, donne e matrimonio. In realtà, le osservazioni più interessanti riguardano talune pratiche che, nell’immaginario comune, sono strettamente legate a religioni nate secoli dopo o ad altri popoli. L’obbligo del velo, la pena di morte per la stregoneria e l’aborto e la castrazione per gli omosessuali sono tra queste.
Se una donna, che sia moglie di un uomo o figlia di un uomo, pronuncia volgarità o indulge in discorsi volgari, quella donna è la sola responsabile del suo comportamento; non ci si potrà rivalere contro suo marito, i suoi figli o sua figlia.
Se una donna colpisce un uomo, sarà perseguita; pagherà 30 mine di piombo e le infliggeranno 20 colpi.
Se una donna in una lite ferisce il testicolo di un uomo, le sarà tagliato un dito. E se nonostante l’intervento di un medico l’altro testicolo ne è infettato, o danneggiato; o se la donna ferisce anche l’altro testicolo, sarà privata di entrambi gli occhi.
Se un uomo colpisce la moglie di un altro uomo, trattandola come una bambina, gli sarà tagliato un dito. Se la bacia, il suo labbro inferiore sarà tagliato con la lama di un’ascia.
Se la moglie di un uomo cammina sulla strada e un uomo la coglie e le dice: “Voglio fare sesso con te”, se lei non vuole e si difende, ed egli la coglie con la forza e la violenta, sia che lo colgano sul fatto, sia che lo prendano su testimonianza della donna che ha violentato, gli anziani lo perseguiranno, lo metteranno a morte. Non c’è punizione per la donna.
Se la moglie di un uomo esce da casa sua e va a trovare un uomo dove questi abita, ed egli ha rapporti sessuali con lei, sapendo che è la moglie di un altro uomo, l’uomo e anche la donna saranno messi a morte.
Se un uomo ha rapporti con la moglie di un uomo in una locanda o sulla strada, sapendo che è la moglie di un altro, cioò che questi ordina di fare alla moglie, faremo all’adultero. Se, non sapendo che è la moglie di un uomo, la violenta, l’adultero sarà libero. L’uomo perseguirà la moglie, facendole quello che vuole.
Se il marito sorprende un uomo con sua moglie, entrambi saranno messi a morte. Se il marito della donna mette a morte la moglie, metterà a morte anche l’uomo. Se taglierà il naso alla moglie, trasformerà l’uomo in un eunuco, e gli sfigureremo tutto il viso.
Se un uomo ha rapporti con la moglie di un altro uomo per desiderio di quest’ultima, non c’è pena per quell’uomo. Il marito, invece, infliggerà alla moglie la pena che desidera.
Se un uomo dice a un amico: “Hanno avuto rapporti con tua moglie; lo proverò”, ed egli non è in grado di provarlo, e non lo prova, a quell’uomo infliggeremo quaranta colpi, eseguirà i lavori del re per un mese, lo mutileremo, e pagherà un talento di piombo.
Se un uomo avrà rapporti con il suo fratello d’armi, lo trasformeremo in un eunuco.
Se un uomo colpisce la figlia di un altro e la fa abortire, lo perseguiremo e condanneremo, pagherà due talenti e trenta mine di piombo, gli infliggeremo cinquanta colpi e un mese di fatica.
Se una donna abita nella casa di suo padre e suo marito è morto, le donazioni che suo marito le ha fatto, andranno ai figli, se ce ne sono, oppure, se non ce ne sono, a lei.
Se una donna abita nella casa paterna, ma è stata data al marito, sia che sia stata portata nella casa del marito o no, tutti i debiti, i misfatti e i crimini del marito saranno a suo carico come se li avesse commessi anche lei. Allo stesso modo, se abita con il marito, sopporterà anche tutti i suoi crimini.
Se un uomo divorzia da sua moglie, se vuole, può darle qualcosa; se non vuole, non deve darle nulla. Deve uscire a mani vuote.
Se le mogli di un uomo o le figlie di un uomo escono per strada, il loro capo deve essere velato. La prostituta non deve essere velata. Le serve non devono velarsi. Le prostitute e le serve velate avranno le loro vesti sequestrate e 50 colpi inflitti loro e bitume versato sulle loro teste.
Se una donna, il cui marito è morto, alla morte del marito non esce dalla sua casa, se il marito non le ha lasciato nulla, abiterà nella casa di uno dei suoi figli. I figli la manterranno; il suo cibo e le sue bevande, come per una fidanzata che essi corteggiano, si accorderanno per provvedere a lei. Se è una seconda moglie e non ha figli propri, abiterà con uno degli figli di suo marito e il gruppo la manterrà. Se ha figli propri, i suoi figli la manterranno e lei farà il loro lavoro. Ma se c’è uno dei figli di suo marito (avuti da un’altra donna) che la sposa, gli altri figli non devono mantenerla.
Se un uomo o una donna praticano la stregoneria e sono sorpresi a praticarla, li perseguiremo, li condanneremo. Chi pratica la magia sarà messo a morte.
Se un uomo percuote la moglie di un altro, nel suo primo stadio di gravidanza, e la fa abortire, è un delitto; pagherà due talenti di piombo.
Se una donna di sua iniziativa abortisce, la perseguiremo, la condanneremo, la crocifiggeremo, non la seppelliremo. Se muore per aver abortito, la crocifiggeremo, non la seppelliremo.
A meno che non sia proibito nelle tavole, un uomo può colpire sua moglie, tirarle i capelli e ferirle o perforarle un orecchio. Con ciò non commette alcun misfatto.
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