Una Notte al Museo: Planimetria sumera

La planimetria sumera del pianterreno di un’abitazione di Umma, realizzata nel III millennio a.C. su una tavoletta d’argilla.

Trovare informazioni di buona qualità su questo tipo di reperto può essere complesso. Per questo motivo, mi sono affidato all’unica descrizione davvero esplicativa di questo reperto, contenuta in Ancient Perspectives: Maps and Their Place in Mesopotamia, Egypt, Greece and Rome (2012) di Richard J. A. Talbert:


Sono arrivate fino a oggi numerose tavolette mesopotamiche su cui sono disegnati piani di case e trame urbane, accompagnati da vari tipi di iscrizioni. Le piante di case, che mostrano muri e porte, provengono da un ampio arco cronologico, dall’antico accadico e Ur III ai periodi babilonese e neo-babilonese, dal 2350 al 400 a.C. circa.

Sono noti anche primi esempi da Girsu del terzo millennio, sebbene sia difficile identificare con certezza che tipo di edifici rappresentino. Questa pianta di una casa ben conservata da Umma, della Terza dinastia di Ur, mostra in modo perfetto anche le dimensioni in cubiti di ciascuna stanza.

planimetria sumera

Come nelle piante moderne, i muri della casa sumera sono rappresentati con linee parallele, mentre le interruzioni indicano il posizionamento delle porte. In altre tavolette, le porte sono indicate da una coppia di cunei cuneiformi come per segnare una rottura nel muro, o anche da segni di botole perpendicolari al muro.

Un’altra piante, quella di un edificio dell’Antica Babilonia – datata al regno di Abi-Ešuh e iscritta con la descrizione di una casa di Sippar-Jahrurum – include addirittura etichette per le varie stanze e parti dell’edificio, come porte, sottoscala, una sala di ricevimento e una bottega di barbiere. Queste indicazioni suggerirebbero che l’edificio avesse una qualche funzione pubblica, sebbene non sia apparentemente un tempio.

Una simile etichettatura delle stanze, o delle parti di un edificio, si ritrova anche in una precedente pianta di Girsu del terzo millennio. Quest’ultima menziona un cortile, una sala di ricevimento e alloggi e dà la lunghezza e la larghezza delle stanze misurate in cubiti e corde.

Una tavoletta di Ur III da Nippur offre un ulteriore esempio di pianta di edificio in cui le stanze sono etichettate: essa rappresenta un edificio contenente una cucina, un bagno, una stanza per la tessitura e un archivio o “stanza delle tavole”.


Insomma, le similutidini con la “piantina” di casa moderna sono incredibili. D’altronde, non potrebbe accadere diversamente. Alcune esigenze appartengono all’uomo da sempre, specie quella di mettersi un tetto sopra la testa e, possibilmente, progettarlo bene.

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