Al-Husseini e Hitler: l’Inaugurazione dell’Istituto Islamico di Berlino (1942)

Il rapporto tra Husseini e Hitler, il primo Gran Muftì di Gerusalemme, il secondo, beh, lo conoscete tutti, fu di grande sostegno reciproco già negli anni ’30 del secolo scorso.

In realtà, il più importante referente nazista di Husseini fu Himmler, che lo invitò all’inaugurazione dell’Istituto Islamico di Berlino alla fine del 1942, dove tenne un discorso che, almeno in Italia, è stato tradotto e pubblicato solo nel 1943, prima di cadere nel dimenticatoio anche a causa del repentino cambio di rotta del PCI nei riguardi di Israele (a partire dal 1956 circa, ossia dalla crisi del Canale di Suez) e all’interesse politico (non solo del PCI, ma anche di molti ambienti di destra, che andavano costruendo una nuova narrazione negativa del neonato stato ebraico) a non sottolineare i legami di cui sopra.

Ecco quindi il discorso di Husseini, in versione integrale. La traduzione fu curata da una delle riviste di scienze storiche più interessanti mai pubblicate in Italia, Oriente Moderno, che in quel momento sottolineava anche il pieno appoggio di Mussolini e dell’Italia Fascista a una parte del variegato mondo islamico. Quello, in pratica, che poteva essergli utile in funzione anti-inglese.


“Discorso Del Gran “Mufti” Di Palestina All’inaugurazione Dell’Istituto Islamico Di Berlino (18 Dicembre 1942).” Oriente Moderno 23, no. 1 (1943): 4-6.

In nome di Dio inauguro questo Istituto Islamico e chiedo a Lui il successo e l’assistenza e domando il Suo aiuto a coloro che attendono ad esso in modo che possano adempiere la missione nel miglior modo e con gli studi islamici che faranno e con la storia dei Musulmani e delle loro opere mostrino l’elevatezza dei principii nobili dell’lslam e i suoi intenti che mirano al vantaggio dell’uomo e al bene dell’umanità.

Noi traiamo buon auspicio dal fatto l’inaugurazione di questo Istituto avviene giorno della Grande Festa, la Festa benedetta dei Sacrifici, la quale ci ricorda l’esempio elevato del sacrificio e della dedizione per la fede e il principio e ci insegna che chi compie la dedizione e il sacrificio consegue le migliori aspirazioni e i migliori beni.

Non v’è dubbio in ciò! Gli individui e le nazioni, i quali comprendono il senso del sacrificio e lo compiono, ottengono la loro parte di vittoria e di successo con la felicità nella loro vita in proporzione del sacrificio. Chi cerca cosa grande si espone al pericolo per la sua grandezza
e chi cerca la morte riceve in dono la vita. I popoli vivi in questa dura guerra sacrificano i
loro figli
e prodigano ogni cosa cara presso di loro.

Studiando i primi Musulmani, vediamo che la gloria e la potenza elevata che ottennero tra le nazioni, nonostante la pochezza del loro numero e dei loro mezzi, fu soltanto il naturale risultato del sacrificio compiuto e della offerta di anime e cose preziose. I popoli non contano solo per i loro mezzi e il loro numero, ma, prima di ciò, per il loro spirito e i loro sacrifici. Quante piccole schiere vinsero schiere numerose con il permesso di Dio! Questa è una norma immutabile della vita delle nazioni, un fondamento non mutevole della loro elevazione sul quale si sono elevati i primi e si eleveranno gli ultimi.

Ogni nazione che non procede sul principio del sacrificio e dell’offerta della vita non merita di vivere, ogni nazione che non sopporta le gravezze per la sua felicità, non consegue felicità. I Musulmani di oggi, che toccano la cifra di 400 milioni, cioè di un quinto delta comunità umana, debbono avere non solo il loro numero ma anche per i loro sacrifici la posizione degna di loro e l’ influenza grande sui risultati di questa guerra.

Devono mostrare con i fatti la loro esistenza e combatter i loro nemici, i quali non risparmiano sforzo né lasciano mezzo per indebolirli e dominare loro e i loro paesi. I peggiori nemici dei Musulmani coloro che da tempo e fino ad oggi li osteggiano e si sono opposti a loro in ogni via e hanno teso loro ogni inganno, cioè gli Ebrei e i sostenitori degli Ebrei.

Tutti i Musulmani conoscono la storia dell’ostilità degli Ebrei verso di loro e verso la loro religione fin dall’alba della storia dell’lslam, come fecero opposizione al Profeta (su di lui il saluto e la benedizione di Dio), e lo danneggiarono e gli causarono sventure e suscitarono contro di lui discordia e partiti opposti tanto che Dio li condannò con le parole:

Certamente troverai che i più violenti per ostilità contro coloro che credono sono gli Ebrei

II nobile Corano e la storia del Profeta sono pieni delle azioni degli Ebrei e di testimonianze del loro carattere di intrigo, inganno e disordine e di ammonimento ai Musulmani a stare in guardia dal loro male e dalla loro ostilità fino alla fine.

Quali furono gli Ebrei al tempo» del Profeta (su di lui il saluto e la benedizione di Dio) tali sono stati in ogni età successiva, sempre intenti a ordire intrighi e inganni ai Musulmani appena possano e si fornisca loro l’occasione. Le loro cattive intenzioni e le loro bramosie sui musulmani si rivelate ultimamente in modo lampante in Palestina, la Terrasanta, che tentano di far diventare loro centro per estendere di li il loro dominio ai circostanti paesi musulmani.

II loro capo Weizmann in seguito alla spedizione degli Alleati nel Maghreb rivelò questi loro pericolosi appetiti dicendo: “L’ Algeria sarà il ponte che unirà New York e Gerusalemme“. Ciò prova che le loro aspirazioni non hanno limite. II 2 novembre di quest’anno, anniversario della infausta Dichiarazione Balfour in cui fu concessa agli Ebrei una Sede Nazionale in Palestina, Wilkie telegrafò all’Associazione Sionista promettendo agli Ebrei di aprire le porte della Palestina a una larga immigrazione ebraica dopo la guerra.

Lo seguirono Amery e Smuts con due telegrammi di analogo tenore che produssero dolorosa impressione e indussero i circoli nazionalisti e i giornali arabi del paese a deplorare ciò, e a protestare, come si trovò obbligato a fare anche il mondo musulmano. L’Associazione dei Musulmani dell’India telegrafò protestando e sostenendo gli Arabi di Palestina nella resistenza contro l’ebraismo mondiale, il quale danneggia i Musulmani in molti loro paesi e specialmente in quella che una delle loro terre più sacre. Questi sono gli Ebrei e questo il loro passato e il loro presente rispetto ai Musulmani.

Gli Ebrei sono elemento di corruzione sulla terra. Solo intenti a suscitare disordini e a far succedere guerre e a eccitare le nazioni le une contro le altre. E a questo proposito dice di loro lddio: “ogni volta che suscitano un incendio per la guerra Iddio lo spegne; essi lavorano per spargere la corruzione sulla terra; ma Dio non ama i corrompitori (Corano,V, 69)“. E tale la loro situazione in questa guerra nella quale essi hanno messo contro le parti opposte e della quale il loro Capo Weizmann dice che guerra ebraica, in verità l’Ebraismo mondiale oggi conduce le forze degli Alleati verso il male a quel modo che guidava le forze dei nemici al tempo di Maometto (su di lui il saluto e la benedizione di Dio).

Il Gran Muftì passa in rassegna i volontari della 13. Waffen-Gebirgs-Division der SS Handschar, costituita prevalentemente da musulmani bosniaci (novembre 1943)

L’influenza ebraica in Inghilterra e in America e l’influenza ebraica celata dietro il Comunismo, distruttivo delle religioni e dei principii, hanno eccitato gli uomini l’uno contro l’altro e hanno condotti a questa guerra micidiale le cui sventure non rallegrano se non gli Ebrei.

I nemici odierni dei Musulmani sono gli Ebrei e i loro alleati inglesi, americani e comunisti. L’Inghilterra, grande loro alleata, guidata, oggi, dalla volontà ebraica capitalista, ha una storia piena di offese antiche e recenti ai Musulmani; essa ha aggredito in molti paesi musulmani donne, bambini. vecchi e innocenti; durante la rivolta in Palestina e in altre occasioni ha applicato metodi di repressione che ricordano quelli dei secoli oscuri e si è servita delta scienza moderna per rendere la repressione più spietata e dolorosa. Anzi l’Inghilterra ha colpito anche le case e i libri di Dio, ha bombardato e demolito molti villaggi e quartieri musulmani.

La storia del dominio inglese in Egitto, nel Sudan, nell’Iraq, in Palestina, in India e parti dell’Arabia e di altri paesi musulmani testimonianza delle infamie inglesi oltre i limiti della ferocia e della violenza. Essa continua a danneggiare e colpire i Musulmani nelle diverse loro terre. Essa non si accontentata di occupare i territori musulmani dell’India e di opprimere l’Egitto e la Palestina e altri paesi; in questa guerra ha esteso le sue aggressioni ai Musulmani, ha portato la guerra in molti paesi loro, ha occupato la Siria, l’Iraq e l’Iran nello stesso tempo in cui proclamava con l’alleata America la carta atlantica nella quale prometteva di rispettare l’indipendenza dei popoli e la libertà delle loro terre.

Recentemente questi due Stati hanno aggredito anche il Maghreb e cosi si è collegata l’aggressione della democrazia ai paesi islamici dalle coste dell’Oceano Atlantico nell’Africa Occidentale fino all’Oriente islamico. E a fianco degli Ebrei e degli Americani e degli Inglesi nell’osteggiare i Musulmani vengono i loro alleati comunisti, i quali hanno oppresso quaranta milioni di Musulmani, hanno soppresso le loro istituzioni religiose, nazionali e sociali e li hanno privati delle loro libertà, delle moschee e degli istituti loro.

E’ strano che le trombe inglesi continuino a proclamare amore e simpatia per i Musulmani mentre alimentano con denaro ed armi gli attacchi delittuosi condotti dai Serbi comunisti e dai loro compagni per liquidare in fretta i Musulmani bosniaci in Europa, uomini e donne, bambini e vecchi.

Questa guerra suscitata dall’Ebraismo mondiale è un’occasione propizia per i Musulmani al fine di liberarsi dall’oppressione che grava su di loro e sui loro paesi, sol che sappiano coglierla e colpire i loro nemici e compiere il sacrifico che si ricorda in questo giorno. I Musulmani sono tali solo per la loro fede e la fede esige da loro questo sacrificio con l’offerta dell’anima e dei beni e lo sforzo per rimuovere l’oppressione dei nemici e ottenere di vivere padroni e sicuri nei loro paesi. Questa è un’occasione la quale non di ripresenterà per lungo tempo.

I Musulmani, i quali vanno oggi incontro alla Festa dei sacrifici e sentono nel loro animo mescolarsi a questa gioia il dolore per le sventure della guerra cagionate dagli Inglesi e dai loro alleati a loro, ai loro beni e alle loro terre, non devono lasciar perdere questa occasione.

Diversamente, torneranno a loro le feste e si ripeteranno gli anni con i dolori e le afflizioni e continueranno nel medesimo stato ad essere predati dalle nazioni da ogni parte e ad essere asserviti da ogni lato. II motto (shi’ar) che in questo giorno pronunciato dai Musulmani in tutte parti della terra è “Dio è il più Grande” (Allāhu Akbar!) e questo motto che i Musulmani ripetono decine di volte nelle loro preghiere ogni giorno vuol far sentire loro che l’animo del Musulmano non concepisce che la grandezza di Dio e il timore di Dio e l’obbedienza a Lui solo.

II Musulmano il quale teme altri fuor che Dio, si piega vilmente e servilmente ai nemici tiranni e consegna loro liberamente e con condiscendenza i suoi affari non Musulmano.

In base a questo principio io vi chiedo, o Musulmani, di esaminare la vostra fede e, se la trovate debole o scarsa, adoperatevi a rafforzarla e a perfezionarla liberandovi dalla situazione in cui vi hanno messo i vostri nemici oppressori. Ciò non può avvenire se non con il sacrificio e l’offerta e allora Dio vi aiuter e allontanerà da voi l’ inganno dei partiti avversi.

Non v’è Dio fuor che Dio Uno. La Sua promessa veritiera. Egli aiuta il Suo servo e dà potenza al Suo esercito e sconfigge i partiti (avversi) Lui solo. E Dio sosterrà chi sostiene Lui. E Dio forte è e potente.


Tra i moltissimi documenti che testimoniano la salda alleanza tra buona parte degli arabi di Palestina e nazismo, è emerso pochi anni fa un telegramma spedito dal capo delle SS Heinrich Himmler a Husseini, il 2 novembre 1943. Nel telegramma si legge:

Il comune nemico, la battaglia congiunta contro di esso rappresentano ciò che crea la solida alleanza tra la Germania e i musulmani di tutto il mondo in cerca di libertà. Il movimento nazionalsocialista della grande Germania ha fatto della battaglia contro il mondo ebraico un principio guida sin dall’inizio. Per questa ragione (il movimento) ha seguito da vicino la battaglia degli Arabi in cerca di libertà – e specialmente in Palestina – contro gli invasori ebrei. In questo spirito, sono felice di augurarvi nell’anniversario della criminale Dichiarazione Balfour, un caloroso augurio per il proseguimento della vostra battaglia fino alla grande vittoria”

Il telegramma di Himmler al Gran Muftì di Gerusalemme: al vostro fianco contro gli ebrei

Un telegramma che fa il paio con quello che al-Ḥusaynī inviò a Berlino nel 1933, indirizzato al Console generale tedesco a Gerusalemme, offrendo la sua collaborazione al Terzo Reich:

I musulmani dentro e fuori la Palestina danno il benvenuto al nuovo regime tedesco e si augurano che il sistema di governo fascista ed antidemocratico si affermi in altri Paesi.

Una storia, questa, cui sono stati dedicati molti approfondimenti, tra cui  The Mufti and the Fuehrer: The rise and fall of Haj Amin el-Husseini (J. Schechtman) e The Third Reich and the Arab East (L. Hirszowicz).

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