Booker T. Washington: il Compromesso di Atlanta (1895)

Il nome di Booker T. Washington potrebbe essere sconosciuto a molti di voi, eppure si tratta di uno dei grandi edificatori della comunità afroamericana dopo l’abolizione della schiavitù.

Nato schiavo nel 1856, dopo la liberazione sbarca il lunario dedicandosi a diversi mestieri. Uomo di grande intelletto, frequenta poi l’Hampton Institute (nato per dare un’istruzione a i neri liberati) e diventa il primo direttore del Tuskegee Institute, poi diventato una vera e propria università, guidandolo fino alla sua morte.

Per introdurre questo suo discorso del 1895, sarebbe opportuno un altro articolo sulla sua vita, ma qui vi basti sapere che Washington ha cercato, per tutta la vita, di non andare allo scontro frontale con i bianchi, ma di arrivare a un progresso comune di bianchi e neri che li avrebbe uniti in modo indissolubile. Questo lo portò a essere criticato da W.E.B. Du Bois e altri fautori di una politica più intransigente. In particolare, mentre quest’ultimo auspicava la creazione di classi sociali ben distinte tra i neri, che dovevano essere guidati da una elite (il c.d. Decimo di talento) con educazione classica, Washington era convinto che fosse necessario portare l’intera massa dei neri nel mondo del lavoro, dalla cura dei campi alla gestione delle industrie.

Il suo discorso all’Esposizione di Atlanta, nel 1895, è, in questo senso, piuttosto esplicativo. Tenete a mente che si tratta di un discorso fatto a circa trent’anni dall’abolizione della schiavitù, quindi non aspettatevi proclami da Black Panthers o Black Lives Matter.



Signor Presidente, Signori del Consiglio di Amministrazione e Cittadini:

Un terzo della popolazione del Sud è di razza negra [Negro race]. Nessuna impresa che cerchi il benessere materiale, civile o morale può ignorare questo elemento della nostra popolazione e raggiungere il massimo successo. Ma le comunico, Sig. Presidente e Direttori, il sentimento delle masse della mia razza quando dico che, in nessun modo, il valore e la virilità del negro americano sono stati più opportunamente e generosamente riconosciuti che dagli organizzatori di questa magnifica Esposizione in ogni fase del suo progresso. È un riconoscimento che farà di più per cementare l’amicizia delle due razze di qualsiasi evento dall’alba della nostra libertà.

Non solo questo, ma l’opportunità qui offerta risveglierà tra noi una nuova era di progresso industriale. Ignoranti e inesperti, non è strano che nei primi anni della nostra nuova vita abbiamo iniziato dall’alto invece che in basso; che un seggio al Congresso o alla legislatura dello Stato era più ricercato dell’abilità nel settore immobiliare o industriale; che la convenzione politica o il discorso elettorale avevano più attrattiva dell’avvio di un’impresa casearia aveva più attrazioni di avviare un caseificio o un’impresa ortofrutticola.

Una nave persa in mare per molti giorni viene improvvisamente avvistata una nave amica. All’albero maestro dello sfortunato vascello è appeso un segnale “Acqua, acqua; moriamo di sete!” La risposta dalla nave amica è “Calate il secchio”. Per la seconda volta ” Acqua, acqua; dateci dell’acqua!”, e la risposta è ancora “calate il secchio”. E ancora una terza e quarta richiesta d’acqua. E la risposta è sempre “calate il secchio”. Il capitano del vascello in difficoltà, ascoltando finalmente la richiesta dell’altro, gettò giù il secchio, e lo tirò su pieno di acqua fresca e frizzante dalla foce del Rio delle Amazzoni. A quelli della mia razza che vogliono migliorare la loro condizione in una terra straniera o che sottovalutano l’importanza di coltivare relazioni amichevoli con i bianchi del Sud, che sono i loro vicini, voglio dire: “calate il vostro secchio”. Fatelo e avrete nuovi amici tra le persone di ogni razza che sono intorno a noi.

Fatelo nel settore agricolo, nell’ingegneria, nel commercio, nel servizio domestico e negli ordini professionali. E in questo contesto è bene tenere a mente che qualunque altro peccato il Sud possa essere chiamato a sopportare, quando si tratta di affari, puri e semplici, è nel Sud che al negro viene data la possibilità nel mondo commerciale, e la cosa in cui l’Esposizione è più eloquente è proprio sottolineare questa opportunità. Il nostro più grande pericolo è che nel grande salto dalla schiavitù alla libertà si possa trascurare il fatto la nostra razza deve vivere di ciò che produce con le sue mani e scorda che potrà prosperare solo dando dignità e glorificando il lavoro.

Mettendo mente e abilità manuali nelle occupazioni comuni. e non riescono a tenere a mente che noi prospereremo in proporzione mentre impariamo a dignitoso e glorificare il lavoro comune, e mettere il cervello e l’abilità nelle occupazioni comuni della vita; prospererà in proporzione a quanto riusciremo a tracciare una linea tra il necessario e il superfluo, i fronzoli ornamentali e ciò che è davvero utile. Nessuna razza può prosperare fino a che non capisce che nell’arare un campo c’è la stessa dignità che nello scrivere un poema. Dobbiamo iniziare dalle cose necessarie, dal basso, non dall’alto. Nè dobbiamo permettere che le nostre lamentele mettano in ombra le nostre opportunità.

A quelli della razza bianca che guardano all’arrivo di quelli di origine straniera dallo strano linguaggio come un’opportunità per la prosperità del Sud, mi permetto di ripetere ciò che ho già detto alla mia razza “Calate il vostro secchio.” Gettatelo tra gli otto milioni di negri di cui conoscete le abitudini, di cui avete messo alla prova la fedeltà e l’amore nei giorni in cui essersi rivelati dei traditori significava la rovina. Getta il tuo secchio in mezzo a questo popolo che, senza scioperi e senza lotte, ha arato i tuoi campi, ha sgombrato le tue foreste, ha costruito le tue ferrovie e città, e ha portato via tesori dalle viscere della terra, e ha contribuito a rendere possibile questa magnifica rappresentazione del progresso del Sud.

Gettando il secchio tra la mia gente, aiutandoli e incoraggiandoli come state facendo sulle basi che abbiamo gettato, consentendone l’educazione della mente, delle abilità e dell’animo, scoprirete che compreranno la vostra terra in eccedenza, faranno sbocciare i luoghi desolati nei vostri campi, e gestiranno le vostre fabbriche. Mentre fate questo, potete essere sicuri in futuro, come in passato, che voi e le vostre famiglie sarete circondati dalle persone più pazienti, fedeli, rispettose della legge e senza risentimento che il mondo abbia visto.

Come abbiamo dimostrato la nostra lealtà verso di voi in passato, nell’allattare i vostri figli, vegliando sul letto malato delle vostre madri e dei vostri padri, e spesso seguendoli con occhi pieni di lacrime fino alle loro tombe, così in futuro, nella nostra umile via, saremo al vostro fianco con una devozione che nessun straniero può avvicinare, pronti a sacrificare la nostra vita, se necessario, in difesa della vostra, intrecciando la nostra vita industriale, commerciale, civile e religiosa con la vostra in un modo che renderà gli interessi di entrambe le razze saranno una cosa sola. In tutte le cose che sono puramente sociali possiamo essere separati come le dita, ma saremo uno come una mano in tutte le cose essenziali per il progresso reciproco.

Booker T. Washington

Non c’è difesa o sicurezza per nessuno di noi se non nella più alta intelligenza e sviluppo di tutti. Se da qualche parte ci sono sforzi tendenti a frenare la piena crescita del negro, lasciate che questi sforzi si trasformino in uno stimolo e in un incoraggiamento, al fine di fare di lui il cittadino più utile e intelligente. Gli sforzi e gli investimenti in questo senso ripagheranno con degli interessi del mille per cento. Questi sforzi saranno una duplice benedizione su chi dà e su chi riceve.  Non c’è scampo per legge dell’uomo o di quella divina dall’inevitabile:

Le leggi della giustizia immutabile legano l’Oppressore agli oppressi. E vicino come sono uniti il peccato e la sofferenza, marciamo insieme verso il destino…

Quasi sedici milioni di mani ti aiuteranno a tirare il carico verso l’alto, oppure tireranno il carico verso il basso. Potremmo costituire un terzo e più dell’ignoranza e del crimine del Sud, o un terzo della sua intelligenza e del suo progresso; contribuiremo un terzo alla prosperità commerciale e industriale del Sud, o ci dimostreremo un vero e proprio corpo di morte, stagnante, deprimente, ritardando ogni sforzo per far avanzare la società.

Signori dell’Esposizione, mentre vi presentiamo il nostro umile sforzo in una mostra del nostro progresso, non dovete aspettarvi troppo. Siamo partiti trent’anni fa con la proprietà qua e là in alcuni trapunte e zucche e polli (raccolti da fonti varie), e voi dovreste ricordare il percorso che ha portato da questi per le invenzioni e la produzione di attrezzi agricoli, passeggini, motori a vapore, giornali, libri, statuti, intagli, dipinti, la gestione di farmacie e banche; un percorso che non è stato fatto senza calpestare spine e cardi. Mentre siamo orgogliosi di ciò che esibiamo come risultato dei nostri sforzi indipendenti, non dimentichiamo per un momento che la nostra parte in questa mostra sarebbe di gran lunga inferiore alle vostre aspettative, se non fosse per l’aiuto costante che ci è arrivato non solo dagli Stati del Sud, ma soprattutto dai filantropi del Nord, che hanno fatto dei loro doni un flusso costante di benedizione e incoraggiamento.

I più saggi della mia razza capiscono che l’agitazione sulle questioni di uguaglianza sociale è la più estrema follia, e che il progresso nel godimento di tutti i privilegi che verranno a noi deve essere il risultato di un impegno severo e costante piuttosto che di forzatura artificiale. Nessuna razza che ha qualcosa con cui contribuire ai mercati del mondo viene ostracizzata. È importante e giusto che tutti i privilegi della legge siano nostri, ma è molto più importante essere preparati per l’esercizio di questi privilegi. L’opportunità di guadagnare un dollaro in una fabbrica ora vale infinitamente di più dell’opportunità di spendere un dollaro in un teatro dell’opera.

In conclusione, posso ripetere che nulla in trent’anni ci ha dato più speranza e incoraggiamento, e ci ha attirato così vicino a voi della razza bianca, come questa opportunità offerta dall’Esposizione; e qui piegandoci, per così dire, sopra l’altare che rappresenta i risultati delle lotte della vostra razza e della mia, entrambe partite praticamente a mani vuote tre decenni fa, prometto che il vostro sforzo di risolvere il grande e intricato problema che Dio ha posto alle porte del Sud, avrete in ogni momento il paziente ed empatico aiuto della mia razza.

Tenete solo a mente, che, se verranno cose positive dall’esposizione, in questi edifici, dei prodotti della terra, della foresta, della miniera, della fabbrica, delle lettere e dell’arte, ne verranno di ancora migliori quando, preghiamo Dio, saranno cancellate le differenze settoriali, le animosità e i sospetti razziali, seguendo la volontà di amministrare una giustizia assoluta, nell’obbedienza volontaria di tutte le classi alle prescrizioni di legge. Questo, unito alla nostra prosperità materiale, porterà nel nostro amato Sud un nuovo cielo e una nuova terra.

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