Gli anelli romani hanno una varietà di lavorazioni, materiali e funzioni tale da sorprendere, spesso, anche gli artigiani moderni.
Più volte, nel corso delle ricerche effettuate per gli articoli e i volumi di Zhistorica, mi sono imbattuto in straordinari esemplari di oreficeria e gioielleria romana. Qui troverete una piccola (ma interessantissima) selezione di alcuni di quelli che ho segnalato nel corso degli ultimi mesi.
Oro e Cameo in Agata (II sec.)
Eccezionale. Il primo aggettivo che mi è venuto in mente inciampando in questo anello romano. Del II secolo (forse anche III), oro pieno, cameo in agata che raffigura (in modo straordinario) un cane accucciato. Notate anche la lavorazione dell’agata, grigia per il pavimento e bianca per il cane. Si tratta di una taglia 11, quindi potrebbe interessarvi per fare un bel regalo, a patto di possedere una bella cifra… riuscite a stimarla?
Anima Dulcis Vivas Mecu(m)
È questa l’incisione riportata su questo anello, vecchio di sedici secoli. “Che tu possa vivere con me, anima dolce” o, se prendiamo altre traduzioni del verbo latino vīvo, vīvis, vixi, victum, vīvĕre: “Che tu possa vivere sempre accanto a me“.
Parole d’amore che hanno visto l’ascesa di Costantino, la morte di Teodosio, la risoluzione di Giustiniano, le invasioni arabe, le crociate, il Rinascimento, l’inizio della società industriale… E sono sopravvissute a tutto questo per arrivare fino a noi.
Legio IV Flavia Felix
Anello legionario in oro con le lettere “LEGIIIIFF”, acronimo di “Legio Quarta Flavia Felix”. L’anello è del IV secolo circa e bellissimi cerchi in filigrana racchiudono le singole lettere. Un lavoro davvero eccezionale e ottimamente conservato. Specie se consideriamo la fragilità insita in questo tipo di lavorazione.
La IV Flavia Felix fu fondata da Vespasiano intorno al 70 e rimase di stanza in Moesia Superior per oltre trecentocinquant’anni.
Anello con Fallo
Anello in oro romano (I-II secolo) con un fallo in rilievo. Per sorprendere la vostra lei (o il vostro lui). Una lavorazione semplice, che richiama i temi, piuttosto diffusi nel mondo romano pre-cristiano, della fertilità e della sessualità.
La circonferenza (dell’anello) è 14mm
Anello con Chiave (IV sec.)
Un esemplare di chiave ad anello romana che, ad essere sincero, mette i brividi per la complessità della lavorazione e lo stato di conservazione. In oro, con un cameo di onice che rappresenta una mano che tira il lobo di un orecchio.
Se leggo bene, la parola inserita nel cameo è monete, imperativo presente (II pers. plur.) di moneo (ricordare).
Sono state ritrovate decine di chiavi ad anello romane, che alla funzione decorativa univano quella, pratica, di poter aprire determinate porte, forzieri o altri piccoli contenitori. Questa, in particolare, aveva solo scopo ornamentale vista la “delicatezza” della decorazione
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Semplicemente meravigliosi, grazie per la condivisione. L’anello “Anima Dulcis” dov’è conservato?
Meravigliosi gli anelli ,sarebbe fantastico poterne indossare uno