Godesberg 1583: la Mina che Squarciò una Montagna

L’Assedio di Godesberg, all’inizio della della Guerra di Colonia (che infiammerà la zona fino al 1588), è un evento bellico poco conosciuto in Italia, probabilmente perché vide coinvolti sole poche centinaia di soldati. È comunque certo che ebbe un epilogo esplosivo.

La guerra di Colonia ha luogo nel Principato di Colonia, una dei più importanti arcivescovati del Sacro Romano Impero. Riducendo all’osso la narrazione delle motivazioni e il decorso del conflitto, possiamo dire che si tratta di una delle sanguinose guerre di religione che sconvolsero l’Europa nel XVI e XVII secolo. Nel 1555, la Pace di Augusta sancisce il principio cuius regio, eius religio. Questo, però, non si applica ai territori ecclesiastici. Un principe-vescovo ha quindi la possibilità di convertirsi al protestantesimo, ma con l’obbligo di abbandonare il proprio incarico, per evitare che l’intera popolazione del proprio principato ad sia costretta ad assoggettarsi immediatamente alla sua nuova religione. Nel 1582 Gebhard Truchess di Waldbourg, il principe-arcivescovo di Colonia, diventa protestante ma, invece di lasciare i suoi domini, cerca di trasformarli in un principato civile, ereditario e protestante. Papa Gregorio XIII lo scomunica nel marzo del 1583.

Gebhard, inoltre, si converte al protestantesimo per amore di una canonichessa calvinista di un convento a Gerresheim (non una canonichessa qualsiasi, comunque, ma Agnes von Mansfeld-Eisleben, contessa di Mansfeld) e ha anche l’ardire di sposarsi e dare una grande festa).

In cinque anni, prima di arrivare all’epilogo, il conflitto si allarga a macchia d’olio, coinvolgendo imperatori, principi e re.

A difendere la fortezza di Godesberg ci sono solo 180 mercenari olandesi al soldo di Gebhard. Dall’altro lato, 400 fanti e cinque squadroni di cavalleria pagati da Ernesto di Baviera e guidati dal fratello Ferdinando. In queste prime fasi della Guerra di Colonia, il conflitto infuria essenzialmente tra Gebhard ed Ernesto di Baviera, poichè quest’ultimo è stato eletto al posto del primo come principe cattolico. 

Ernesto di Baviera, appartenente alla famiglia Wittelsbach, gode infatti dei favori di Gregorio XIII, presso cui si è trattenuto quasi due anni tra 1574 e 1576. Il fratello maggiore, Ferdinando, è stato cresciuto per la carriera militare, ma non ha partecipato a molte campagne. Anzi, è più famoso per aver preso parte, quindicenne, al matrimonio della zia materna, Giovanna d’Asburgo, con Francesco I de’Medici, tenutosi a Firenze nel 1565. E per aver scritto un diario del suo viaggio a Firenze e del sontuoso matrimonio (pagato 60.000 ducati da Cosimo, padre di Francesco).

Ad ogni modo, è lui a guidare i soldati del fratello. L’assedio di Godesberg inizia nel Novembre 1583, ma dopo circa un mese, il 17 Dicembre 1583, gli uomini di Ferdinando finiscono di scavare una galleria che arriva fino al cuore della montagna sotto la fortezza.

Dopo aver dato ai difensori un ultimatum, Ferdinando ordina di piazzare in fondo al cunicolo un enorme quantitativo di polvere da sparo: 680 chilogrammi in tutto.

godesberg 1583

Appena i mercenari olandesi rifiutano l’ultimatum (dicendo che non conoscono il significato della parola “arrendersi”), Ferdinando dà l’ordine. Gli olandesi, dal canto loro, felici di aver deriso il nemico, si preparano per il pranzo. Sfortunatamente per loro, la miccia è già accesa e il fuoco corre verso la polvere da sparo. La mina squarcia completamente il fianco della montagna, facendo crollare all’istante metà della fortezza. I detriti precipitano in tutta la valle, danneggiando molte abitazioni nei dintorni.

Metà difensori muoiono nell’esplosione, ma l’altra metà oppone una strenua resistenza, aiutata dai detriti e dalla polvere che continua a cadere dal cielo. Quando, alla fine, i cattolici prendono la fortezza, uccidono tutti i sopravvissuti, donne e bambini compresi. Si salvano solo il capitano del drappello, la moglie e un suo luogotenente (grazie a un ostaggio che avevano gelosamente preservato).

Al giorno d’oggi quella carica da 680kg non sembra poi così impressionante, specie pensando alle 35 tonnellate usate a Castelletto dagli italiani il 16 luglio 1916, ma l’esplosione di Godesberg rimane comunque una tappa importante nella storia della guerra di mina.


Il Centro Studi Zhistorica ha pubblicato molte altre narrazioni di assedi famosi, tra cui Rodi 1480, Rodi 1522, Malta 1565 e Famagosta 1571.


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