Thrymsa, Inghilterra (620-645)

Questa moneta britannica del periodo anglo-sassone, datata 620-645, è stata venduta dalla Classical Numismatic Group per quasi seimila dollari.

Descrizione dell’oggetto

Dimensioni 11 mm, 1.29 g (oro e argento )
Stato attuale venduta da CNG
Prezzo $ 5.950,00 (cinquemilanovecentocinquanta/00)

878076La moneta presenta un busto rivolto a destra sul dritto e una croce sul rovescio, quest’ultima circondata da una scritta illeggibile. Lo stato di conservazione è VF (very fine, equivalente del BB, “bellissimo”, in lingua italiana) di buon livello. Si tratta di una thrymsa (tremisse in senso atecnico, visto che si tratta comunque di una moneta d’oro) emessa nel c.d. Periodo di Crondall. Si tratta delle due o tre decadi molto importanti nella storia della monetazione inglese, perché sono quelle cui si riconduce la datazione del Crondall Hoard (Gruzzolo di Crondall). Parliamo, in breve, di quasi cento monete ritrovate nel 1828, 69 delle quali costituiscono la prima testimonianza di una zecca autonoma britannica successiva al dominio romano.

La Storia

In Medieval European Coinage: Volume 1, The Early Middle Ages (5th-10th Centuries), una delle opere più completa sulla monetazione medievale, è scritto chiaramente che:

La Britannia fu l’unica provincia dell’Impero Romano dove le invasioni barbariche portarono alla completa interruzione della produzione e della circolazione di denaro per quasi due secoli.

Gli Anglo-Sassoni iniziarono a battere moneta solo all’inizio del VII secolo. Come scrive Anna Gannon (Oxford University) in The Iconography of Early Anglo-Saxon Coinage: Sixth to Eighth Centuries (2003):

All’inizio del settimo secolo, grazie all’aumentata familiarità con le monete, l’accumulo di metalli preziosi, questioni di prestigio e, forse, anche perché la richiesta di monete aveva superato l’offerta proveniente dal continente, iniziarono a essere prodotte le prime monete Anglo-Sassoni. Alcune copiavano i grandi solidi Romani, altre le più piccole tremisse Merovinge.

Nel terzo quarto del settimo secolo, il quantitativo d’oro presente nelle thrymsa anglosassoni passò dal 40% circa di quelle contenute nel Crondall Hoard al 15% circa. Fra le monete ritrovate nel Crondall Hoard si possono identificare dieci tipi diversi, ciascuno dei quali proveniva forse da una “zecca” diversa.

Sempre relativamente al periodo anglosassone, mentre per le monete d’oro (anche se l’effettiva quantità d’oro scese progressivamente) parliamo di thrymsa, per quelle d’argento si usa, sin dal XVII secolo, il termine sceat.

4 pensieri riguardo “Thrymsa, Inghilterra (620-645)

    1. I romani erano maestri dell’inflazione. Il quantitativo di argento del denario venne ritoccato (al ribasso) molte volte. Diciamo che gli studi su come gestire al meglio la monetazione sono piuttosto recenti!

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