Il secondo appuntamento con le notizie archeologiche del 2014. Per febbraio ho selezionato le tre riportate qui sotto (per andare all’articolo originario basta cliccare sui titoli):
1. Una Basilica Bizantina Sommersa
Immagino la sorpresa degli archeologi turchi dopo aver visionato alcune foto aeree del lago di Iznik (la città di Iznik corrisponde, per intenderci, alla famosa Nicea). Queste hanno mostrato la presenza di una bellissima basilica cristiana del IV-V secolo circa. Dedicata a S. Neophytos, un adolescente cristiano giustiziato dai romani una decina di anni prima dell’Editto di Costantino, gli studiosi ritengono sia crollata nel 740 in seguito ad un violentissimo terremoto che scosse la regione e provocò gravissimi danni anche a Costantinopoli.
Una delle “chiese sommerse” più famose del mondo è italiana. Si trova nel lago di Resia, a un paio di chilometri dal confine con l’Austria. Il suo campanile quattrocentesco continua ad emergere dall’acqua nonostante il resto del paese, Curon Venosta, sia finito sott’acqua alla fine degli anni’40.
2. Il cacciatore di tesori tedesco
A volte gli archeologi amatoriali o i cacciatori di tesori si imbattono in ritrovamenti straordinari. E’ questo il caso del tedesco che ha scoperto un enorme quantitativo di decorazioni romane in oro (incluse molte spille come quella nella foto qui accanto) datate fine del V secolo. Parliamo di un tesoro valutato oltre un milione di euro. L’uomo, di cui non sappiamo il nome, ha consegnato tutto alle autorità quando ormai si sentiva braccato, ma non è escluso che sia riuscito a vendere parte del bottino al mercato nero.
Il ritrovamento è avvenuto, grazie a un metal-detector, in un’area boschiva nel sud della Renania-Palatinato. Il tesoro doveva appartenere ad un militare romano di alto livello, visto che, oltre alle spille decorative, ne fa parte anche una sedia pieghevole da campo interamente in argento. A causa della poca esperienza dello scopritore/razziatore, quest’ultima ha subito gravi danni durante l’estrazione dal terreno.
Gli archeologi USA sono sempre stati affascinati dai miti e dalle storie relative ai primi insediamenti europei nel nuovo continente. Pur risalendo alla fine del XVI secolo, quindi a un periodo abbastanza recente, molti di essi sono andati perduti. Una delle ricerche più lunghe ha riguardato Fort Caroline, avamposto francese nell’odierna Florida costruito nel 1564.
L’antico sito sembra essere stato identificato alla foce del fiume Altamaha, in Georgia, da Fletcher Crowe ed Anita Spring, ma nei mesi successivi altri studiosi hanno messo in discussione la loro tesi. Ad oggi, rimaniamo in attesa degli scavi per comprendere chi abbia ragione.
La (presunta) scoperta arriva a meno di un anno dall’altrettanto importante ritrovamento di Forte San Juan, il più antico forte europeo nell’entroterra nordamericano. Costruito dagli uomini del capitano Juan Pardo ai piedi degli Appalachi nel 1567, ben quaranta anni prima dell’insediamento inglese di Jamestown.
Bell’articolo, specie in merito alla basilica sommersa: ispira un botto di sense of wonder, se vedessi dal vivo una cosa del genere ci resterei di sasso 😀
La zona in cui fu eretta è cambiata drasticamente nel corso dei secoli, che tu sappia, o era già a rischio immersione? Me lo chiedo anche per il paese che citi dopo, Curon Venosta: è sventatezza umana nel costruire in posti a caso, oppure sono cambiamenti “improvvisi” e inaspettati?
Ciao Daniele,
in questo ed in altri casi l’uomo non ha un grande potere. Basti pensare al porto di ostia romano, che ora si trova a chilometri dalla costa.