Annali d’Italia (481-485 d.C.)

Il generale erulo Odoacre, cresciuto alla corte di Attila, governa l’Italia con equilibrio dopo aver deposto l’Imperatore fantoccio Romolo Augustolo. In Spagna, Africa e Gallia le popolazioni germaniche continuano, con alterne vicende, il lungo processo di integrazione con le genti romane. In Oriente, l’Imperatore Zenone deve destreggiarsi fra scismi religiosi, usurpatori e truppe germaniche che minacciano la sua porzione d’Impero.

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Anno 481

imperatore: Zenone (8)

papa: Simplicio (14)

re d’Italia: Odoacre (6)

console: Placidio, senza collega

Odoacre, come già accennato, invase la Dalmazia e la portò sotto la sua dominazione diretta. Odiva, dopo aver assassinato Nepote, aveva assunto il controllo della provincia. Odoacre lo uccise e probabilmente riuscì a guadagnarsi i favori di una parte della popolazione, che era rimasta fedele a Nepote.

Possedimenti di Odoacre nel penultimo decennio del V secolo
I possedimenti di Odoacre nel penultimo decennio del V secolo

In Oriente, Teodorico Strabone fece un’irruzione in Tracia, giungendo a sole quattro miglia da Costantinopoli. Poco dopo, avendo scoperto una congiura da parte dei sui familiari, fece marcia indietro ed uccise i cospiratori. Si inoltrò poi nell’Illirico, ma qui fu vittima di un incidente e morì per le ferite riportate. I sudditi d’Oriente accolsero con giubilo la notizia, ma poco dopo li raggiunse un’altra: Sabiniano, il generale di Costantinopoli, era morto. Purtroppo, non era riuscito a mettere in pratica tutti i provvedimenti pensati per rimettere in sesto l’esercito.

Dopo la morte di Childerico, ad appena 16 anni Clodoveo diventò re dei Franchi.

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Anno 482

imperatore: Zenone (9)

papa: Simplicio (15)

re d’Italia: Odoacre (7)

consoli: Flavio TrocundoSeverino junior

Trocundo era il fratello di Illo, console nel 478, e venne creato in Oriente, mentre Severino fu nominato in Occidente.

Teodorico, re dei Goti, mosse guerra all’Imperatore Zenone. Saccheggiò Macedonia e Tessaglia, colpendo in particolar modo la città di Larissa. A Costantinopoli, il detto Illo, già console e ora generale, consigliò a Zenone di esiliare Verina Augusta, vedova di Leone I, ma questa tempestò di lettere sua figlia Ariadne (Arianna), moglie di Zenone, pregandola di far cambiare idea all’Imperatore. Ariadne fece di peggio e, con il consenso del marito, inviò un sicario per uccidere Illo, che si salvò grazie all’intervento di un servo: la spada destinata alla sua testa gli amputò “solo” un orecchio. Zenone fece finta di non sapere nulla dell’attentato e spedì Illo in Asia, creandolo prefetto d’Oriente. Illo prese sotto la sua protezione il generale di Tracia Leonzio e, presso Antiochia, iniziò a radunare un gran seguito per aizzare una rivolta contro l’Imperatore.

Mosaici romani ad Antiochia
Mosaici romani ad Antiochia

Ma Costantinopoli è scossa anche da problemi religiosi. L’ascesa dell’eresia monofisita, che subiva continue repressioni, fu combattuta da Zenone con l’Editto Enotico (Henotikon), ispirato dall’azione del Patriarca di Costantinopoli Acacio.

L’editto cercava di riunire eutichiani (monofisiti), nestoriani e cattolici andando contro alcuni principi espressi nelConcilio di Calcedonia del 451. L’editto però non riuscì a soddisfare nessuna delle due parti e condusse al c.d. Scisma Acaciano (484-519).

In Italia, Odoacre regnava con giudizio. Mantenne la pace e, pur essendo ariano, non prese alcuna iniziativa in pregiudizio della Chiesa cattolica. Probabilmente questi anni del suo regno furono più pacifici degli anni’60 e ’70 del V secolo. Il Muratori merita di essere citato direttamente quando dice:

I Latini ed i Greci chiamavano Barbaro chiunque non era della lor nazione; ma ci sono stati dei barbari più buoni, prudenti e puliti che gli stessi Latini e greci.

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Anno 483

imperatore: Zenone (10)

papa: Felice III (1)

re d’Italia: Odoacre (8)

consoli: Fausto, senza collega

Anicio Acilio Aginazio Fausto fu anche prefetto dell’Urbe e dell’annona, ed aveva rapporti di parentela con due famiglie patrizie, gli Anicii e gli Acilii.

Papa Simplicio morì il 2 Marzo. Il clero si radunò immediatamente per eleggere un successore, ed intervenne anche il prefetto del pretorio inviato da Odoacre, quel Basilius che già abbiamo visto console nel 480. Fu eletto Papa Felice III, romano, che iniziò subito col rigettare l’Editto Enotico di Zenone e procedere contro lo scismatico Acacio.

Felice III (483-492)
Felice III (483-492)

In Africa, Unnerico re dei vandali diede il via a una massiccia persecuzione contro i cristiani non ariani che portò all’esilio (nel corso degli anni) di cinquemila prelati, i cui beni vennero confiscati.

A Costantinopoli, Zenone cercò di guadagnarsi con regali ed onori la fedeltà di Teodorico. Lo nominò generale delle sue guardie e patrizio, assegnandogli la Dacia Ripense e la Mesia Inferiore. Queste province erano occupate da Gepidi e Bulgari, quindi Teodorico doveva conquistarle se voleva metterle sotto il suo controllo. Oltre a questo, Zenone lo adottò come figlio. A quanto ci dice Muratori, non si trattò di un’adozione legale (implicante il diritto di successione), ma solo onorifica. Fu addirittura eretta una statua equestre del goto davanti al palazzo imperiale. Insomma, Zenone pagava ora il grande debito nei confronti di Teodorico, che anni prima lo aveva aiutato a riprendersi il trono dalle grinfie dell’usurpatore Basilisco.

Solido di Basilisco, che governò per soli 20 mesi fra 475 e 476.
Solido di Basilisco, che governò per soli 20 mesi fra 475 e 476.

Nel frattempo, stava prendendo forma la rivolta organizzata da Illo.  Aiutato dai suoi uomini, riuscì a far fuggire Verina Augusta (vedova di Leone I) dal castello di Papurio in Cappadocia, e la condusse a Tarso, in Cilicia. La sua intenzione era quella di far nominare imperatore da lei il patrizio Leonzio.

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Anno 484

imperatore: Zenone (11)

papa: Felice III (2)

re d’Italia: Odoacre (9)

consoli: Teodorico e Venanzio

Teodorico divenne console per l’Oriente e Decio Mario Venanzio Basilio per l’Occidente. Di quest’ultimo rimangono due iscrizioni all’interno del Colosseo, che fece riparare dopo un terremoto.

In Oriente, scoppiò definitivamente la rivolta di Illo e Leonzio. I due riuscirono ad occupare l’Isauria e a diffondere la rivolta in buona parte dell’Asia. Ciò fu possibile grazie alla vedova di Leone I, Verina Augusta, che proclamò Imperatore Leonzio. La stessa Verina spedì missive ai prefetti d’Oriente, d’Egitto e della Libia in cui sosteneva di aver proceduto ad una nuova elezione a causa dei vizi di Zenone, che stavano corrompendo l’Impero.

collocazione geografica dell'Isauria
La collocazione geografica dell’Isauria, maggiore focolaio della rivolta di Illo e Leonzio.

Leonzio entrò in Antiochia da Imperatore e nominò addirittura un prefetto del pretorio, Liliano, poi indirizzò i suoi uomini verso la Calcide. Zenone non rimase a guardare; gli spedì contro un’armata guidata da Giovanni Scita che l’8 Agosto ebbe la meglio su quella dell’usurpatore. Probabilmente ebbe un ruolo importante anche Teodorico, che guidava il contingente di goti alleati. Leonzio ed Illo si rifugiarono nel castello di Papurio, mentre Verina morì, forse di “crepacuore”, dopo aver preso parte a ben tre tentativi di usurpazione del trono d’Oriente (Basilisco, Marciano, Leonzio).

In Africa le cose non andavano affatto bene per i cattolici. Unnerico continuò a perseguitarli, a chiudere le chiese e a pretendere conversioni forzate all’eresia ariana. Circa trecentocinquanta prelati furono costretti all’esilio in Sardegna e nel deserto. Nel dicembre di quest’anno però, Unnerico morì, e sotto il suo successore Guntemondo (figlio del fratello di Unnerico, Gento) i cattolici patirono sofferenze molto minori.

In Spagna muore Eurico, re dei Visigoti, e gli succede Alarico II, che eredita un regno piuttosto esteso.

Il regno dei Visigoti alla fine del V secolo
Il regno dei Visigoti alla fine del V secolo

In Italia, Felice III indisse un Concilio durante il quale scomunicò il patriarca di di Costantinopoli Acacio, ispiratore del malriuscito Editto Enotico. Odoacre invece fu costretto a fronteggiare i Rugi, che tentarono di irrompere nel Norico. Mostrandosi così solerte nella difesa dei confini italici, Odoacre sperava di ottenere da Zenone qualcosa in più del titolo di patrizio, ovvero quello di Vicario Imperiale, ma Zenone aveva altri piani.

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Anno 485

imperatore: Zenone (12)

papa: Felice III (3)

re d’Italia: Odoacre (10)

consoli: Quinto Aurelio Memmio Simmaco junior, senza collega

Il console occidentale Simmaco fu un personaggio di rilievo. Proveniva da una famiglia aristocratica ed era il bisnipote del filosofo Quinto Aurelio Simmaco. Fu attivo nella vita politica di Roma, nel restauro delle opere pubbliche e come mecenate fino al 526, quando fu giustiziato per ordine di Teodorico.

Papa Felice III decise di indire un nuovo Concilio, nel quale ribadì la scomunica nei confronti di Acacio e ne lanciò altre due su Pietro Fullo e Pietro Mongo, usurpatori dei patriarcati di Antiochia ed Alessandria.

I patriarcati nel V secolo

In Oriente, Zenone riuscì a ritrovare il fratello Longino, prigioniero di Illo dal 475 (quando Illo era schierato dalla parte dell’usurpatore Basilisco). Lo nominò immediatamente magister militum e, visto che  non aveva discendenti diretti (il suo unico figlio maschio morì a pochi anni), qualche anno dopo decise di crearlo Cesare, affinchè gli succedesse. Nel frattempo Trocundo, fratello di Illo, tentò di fuggire dal castello di Papurio, in cui era barricato con Illo e Leonzio, per cercare aiuti, ma fu catturato ed ucciso.

Il 17 Aprile morì il filosofo Proclo (412-485), che insegnava presso l’Accademia di Atene dal 437, uno degli ultimi grandi pensatori dell’evo antico.

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9 pensieri riguardo “Annali d’Italia (481-485 d.C.)

  1. Sei un grande!
    Mi è venuta un’idea carina… Se qualcuno si occupasse di raccogliere i tuoi post sugli Annali d’Italia e li riformattase in ePub e altri formati, avresti qualcosa in contrario? Tra poco mi arriverà l’Opus (*.*) e l’idea di metterci su gli Annali d’Italia mi sembra niente male. 🙂

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