Maghi e Streghe in un Manuale dell’Inquisizione del 1693

Maghi e Streghe. Come ampiamente dimostrato dalla storiografia più recente, l’Inquisizione prese seriamente in considerazione la repressione di queste categorie solamente dopo la Riforma Protestante.

Anche a causa della mancanza di trattati in italiano volgare (non tutti padroneggiavano in modo completo il latino), gli inquisitori si trovavano spesso in difficoltà nell’identificare proprio maghi e streghe, e quindi nel portare a termine un corretto processo inquisitorio.

In loro soccorso arrivò, nel 1621, Eliseo Masini (cui wikipedia dedica una riga e mezzo), un frate domenicano con una lunga carriera come giudice della Fede. Egli diede alle stampe il volume Sacro arsenale overo Prattica dell’Officio della Santa Inquisitione, un manuale pratico che ebbe grandissima diffusione nelle decadi successive.

Il volume da cui ho tratto il testo qui sotto, opportunamente “tradotto” in italiano attuale, è una ristampa del 1693 curata da Tommaso Menghini, uno dei successori di Masini presso l’Inquisizione anconetana.

maghi-streghe

Il Manuale identifica innanzitutto i casi per i quali è possibile finire sotto processo del Santo Uffizio: 1) Eresia o sospettato di Eresia; 2) Fautoria degli  Eretici o sospettati di Eresia (ossia i sostenitori degli Eretici); 3) Negromanzia, Malefici, Stregonerie e Incanti; 4) Bestemmia ereticale; 5) Offesa e resistenza al Santo Uffizio.

In breve, gli Eretici (1) sono coloro che insegnano o predicano cose contrarie a alle Sacre Scritture, ai Sacramenti, alle cerimonie religiose, all’autorità del Pontefice, alle Tradizioni Apostoliche, ecc. Nel novero entrano anche coloro che rinnegano la Fede “facendosi Turchi o Ebrei, o di altre Sette”.

La posizione dei sospettati di Eresia è invece meno grave. Questi ultimo sono identificati come coloro che abusano dei Sacramenti (battezzano cose inanimate, usano a sproposito acqua benedetta, il corpo di Cristo ecc.), dileggiano le immagini sacre o la Santa Croce, leggono libri inseriti nell’Indice, non fanno vita cattolica (ad esempio coloro che non si confessano, non fanno la comunione o, addirittura, non vanno a messa), somministrano i sacramenti senza essere ordinati, ascoltano le prediche degli Eretici, ecc.

Quali erano le caratteristiche di maghi e streghe? Buona lettura.


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Il frontespizio dell’opera

Visto che questo tipo di persone abbonda in molti luoghi italiani, e anche fuori dall’Italia, è necessario essere molto diligenti, e bisogna sapere che a questa categoria vanno ricondotti tutti quelli che hanno fatto un patto con il Demonio per sé o per altri, sia esso implicito o esplicito.

Quelli che hanno imprigionato (o pretendono di averlo fatto) dei Demoni in anelli, specchi, medaglie, ampolle e altre cose.

Quelli che gli si sono dati anima e corpo, rinnegando la Santa Fede Cattolica, e che hanno giurato di essere suoi o l’hanno messo per iscritto, anche con il loro stesso sangue.

Quelli che vanno al ballo, o (come si suol dire) in striozzo. 

Nel 1743, Girolamo Tartarotti spiega a un amico che per “striozzo” si intende il “banchetto notturno delle streghe con il demonio”.

Quelli che fanno malefici con creature dotate o meno di ragione, sacrificandole al Demonio.

Quelli che lo invocano, chiedendogli grazie, inginocchiandosi, accendendogli candele o altri lumi, chiamandolo Angelo Santo, Angelo Bianco o Angelo Negro, per la tua Santità e parole simili, servendosi di persone vergini per questi riti; o fanno l’incanto “cinque dita metto al muro cinque Diavoli scongiuro” (evoco) e altri simili.

Quelli che gli domandano cose che egli non può fare, come forzare la volontà umana o prevedere eventi futuri che dipendono dal nostro libero arbitrio.

Quelli che in questi atti diabolici si servono di cose sacre, come Sacramenti e cose sacramentali e benedette, e di parole della divina Scrittura.

maghi e streghe
il testo originale

Quelli che mettono, sopra gli Altari ove si celebra la messa, fave, carta vergine, calamite o altre cose, in modo che sopra di essi si celebri empiamente la Santa Messa.

Quelli che tengono, scrivono, e dicono orazioni non approvate, e anzi rigettate dalla Santa Chiesa.

Quelle che pregano per farsi amare d’amore disonesto, come sono le orazioni di S.Daniele, di S. Marta e di S. Elena.

Quelle che dicono si sapere cose future, o occulte […]

Quelle che portano addosso scritte incomprensibili, di cui non si conosce il significato, composte da caratteri, cerchi, triangoli, ecc., per farsi amare, o per non essere toccate dalle armi dei nemici, o per non confessare la verità sotto tortura.

In questa categoria rientrano anche quelli che scrivono di Negromanzia e fanno incantesimi, ed esercitano l’Astrologia giudiziaria nelle azioni che dipendono dalla libera volontà.

Quelli che fanno (come si dice) martelli, o mettono sul fuoco pignatte per dare passione o per impedire l’atto matrimoniale.

Quelli che gettano le fave, si misurano il braccio con le spanne, fanno andare attorno i “setacci”, levano la pedica, guardano o si fanno guardare le mani per sapere cose future o passate, e altri simili sortilegi.»


Merita una piccola spiegazione quel “fanno andare attorno i setacci”. Si trattava di una pratica di coscinomanzia, ovvero trarre indicazioni o previsioni tramite l’uso di oggetti rotanti.  La connessione fra la coscinomanzia e il “patto con il Demonio” che veniva imputato alle streghe è dovuta al fatto che il movimento del setaccio veniva tradizionalmente considerato opera di un demonio.

Maghi e streghe sono quindi capaci (o “fanno finta di”, si premura di aggiungere il testo) di imprigionare demoni e creature oscure all’interno di vari oggetti, prevedono il futuro o, addirittura, si sono donati al demonio sottoscrivendo un apposito documento con il loro stesso sangue.

Vista la precisione dell’elenco, non è da escludere che alcune persone, magari in gravi difficoltà fisiche o economiche, tentassero davvero di ingraziarsi l’oscurità tramite strane pratiche, ma è indubbio che, nella maggior parte dei casi, prevalesse la superstizione e la curiosità verso l’ignoto piuttosto che un vero interesse verso le cose demoniache.

Altrettanto interessante è il Modo di procedere contro alle Streghe nel Santo Officio, sempre contenuto nel Sacro Arsenale di Eliseo Masini. Nella sua descrizione troviamo, infatti, una incredibile “modernità” delle procedure, quale la presunzione d’innocenza, la perquisizione e il consulto con medici e periti.

Modo di Procedere contro alle Streghe nel Santo Officio

Difficile per certo, ed intricata molto è la materia delle Streghe. Poiché spesso si ha tra le mani e agevolmente ancora vi si può in ogni modo errare, abbiamo voluto trattala qui in modo speciale.

Diciamo dunque brevemente, che procedendosi contro alle Streghe non deve l’Inquisitore venire né a carcerazione, né ad inquisizione, né a tortura, se prima non è manifesto o provato giudizialmente il corpo del delitto, cioè il maleficio.

E a verificare negli atti il corpo di cotal delitto, che pur anch’esso è delitto facti permanentis, non basta provare che il preteso maleficiato sia stato, o sia di presente infermo, o pur anco sia morto, atteso che regolarmente infermità e morte non provengono dal solo maleficio, ma possono originarsi da altre cagioni naturali. E perciò bisogna esaminare i Medici, che hanno curato l’infermo, e diligentemente interrogarli in giudizio sulla qualità del male, e di tutti gli accidenti, e circostanze d’esso, e domandargli, se per arte della medicina conoscano che l’infermità sia o possa essere naturale, riducendosi il tutto giuridicamente nel processo. […]

Oltre a ciò, il Giudice deve considerare tutti gli indici che si hanno contro la pretesa Strega, prima di carcerarla, e non farlo per la sola denuncia del preteso maleficiato o dei suoi parenti.

In caso di carcerazione, il Giudice deve procedere personalmente o per mezzo del suo Vicario alla perquisizione della casa e delle stanze della donna inquisita con l‘assistenza del Notaro. […] E in detta perquisizione si notino puntualmente dal Notaro tutte le cose ritrovate nei luoghi dell’abitazione, e nelle casse delle stessa, tanto a favore quanto contro la Rea, come immagini di Santi, corone della Beatissima Vergine, Offici Divini, libri di devozione, cedole della sacra comunione, acqua santa, palme benedette e altre cose simili. Se si troveranno olii, polveri, grasso e simili, si facciano controllare dai periti, in modo da conoscere se possano servire ad altro fine, oltre che a un maleficio […]


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18 pensieri riguardo “Maghi e Streghe in un Manuale dell’Inquisizione del 1693

  1. In pratica un po’ tutti.
    Domanda, le altre religioni hanno avuto anche loro un’inquisizione?
    Nel senso, è chiaro che tutte erano orientate a far fuori chi non le professava, ma ne esistevano altre con un corpus di regole e un’organizzazione strutturata per la caccia agli eretici/streghe/altro?

    1. L’Inquisizione islamica esiste ancora in diversi luoghi. Fu molto violenta la “mihna” del IX secolo, che ebbe ad oggetto soprattutto liberi pensatori e monaci. Purtroppo è quasi sconosciuta a causa della leggenda de “l’età dell’oro islamica”.

      1. Esatto, infatti io non ne sapevo un tubo.
        Sarebbe bello leggere un articolo anche su questo.
        Ho provato a googlare un po’ ma ho trovato poco, tu hai da consigliarmi qualche sito?

        1. Dovrebbe esserci un libro molto recente sulle Eresie medievali ebraiche, cristiane e musulmane (mi sembra della Cambridge o della Oxford press).

        2. Per caso è questo?

          Geoffrey S. Smith, Guilt by Association: Heresy Catalogues in Early Christianity, New York, Oxford University Press, 2015

  2. Alcune cose non le capisco.
    Misurare il braccio in spanne, fare martelli, gettare le fave e levare la pedica???
    Che significa? Chiedo umilmente spiegazioni

    1. Erano modi di divinazione. Misurare il braccio penso fosse analogo a leggere la mano. Le fave avevano già una connotazione magica nel periodo romano (vedi le “fave nere” nei Fasti di Ovidio), ma erano usate anche nei rituali d’amore medievali. “Pedica” è una parola latina e significa “trappola” (per animali). Sul “fare martelli” sono in difficoltà (ho un paio di ipotesi).

  3. “Quelli che gli domandano cose che egli non può fare, come forzare la volontà umana o prevedere eventi futuri che dipendono dal nostro libero arbitrio.”

    Sto ancora finendo di leggere l’articolo però vorrei soffermarmi sulla finezza di questo passaggio.

    L’impossibilità di applicare una previsione di causa ed effetto nello sviluppo di una serie di eventi a causa dell’interferenza del libero arbitrio, in parole semplici il contrasto tra universo deterministico e il concetto di libero arbitrio.

    1. Concordo, ed è un passo che testimonia, pur in mezzo a tanta superstizione, una posizione assai moderna per la Chiesa di allora
      Ricordo che il libro è stato stampato appena 10 anni dopo l’opera di Galileo che, proprio a causa della negazione in essa di un Supremo ordine deterministico del Cosmo organizzato nelle “sfere Tolemaiche”, fu poi costretto all’abiura.
      Ancora più interessante è il fatto che si neghi l’onniscenza del Diavolo. Non si afferma l’impossibilità di prevedere il futuro, ma il fatto che il Diavolo ne abbia la capacità. Questo implica (per l’epoca) il riconoscimento dell’unica signoria di Dio su tutto il creato (anche sul tempo), e contemporaneamente riporta ogni forma di divinazione sotto una menzogna del Diavolo, che promette ciò che non può mantenere.
      Ultima osservazione: curiosamente l’astrologia (predittiva) viene quindi bollata come menzogna, ma non così l’astrologia medica, in voga a quell’epoca e per molto tempo ancora, anche in seno alla Chiesa

  4. E’ da un po’ che sto cercando info su superstizioni medioevali (intese come malefici o roba opposta tipo “lancio il sale alle spalle per evitare il malocchio”). Ho letto vari libri tra cui principalmente libri di Le goff e Schmitt, ma si parla di superstizioni come qualcosa di legato all’adorazione di reliquie di falsi santi e simili. Le caratteristiche di maghi e streghe potrebbero esser un buon materiale, ma quelle nell’articolo sono piuttosto vaghe e scarne mentre necessito più di esempi pratici molto mirati. Non è che mi potresti consigliare qualche materiale?

    1. Chiedo scusa: ho provato a dare una risposta, ma non l’ho annidata nel posto giusto 😛
      È quella qui sotto, sul Malleus

  5. Sarò banale, ma forse il classico Malleus maleficarum (manuale per provetti cacciatori di streghe e inquisitori di fine ‘400). Credo si trovi l’ebook in giro, i diritti sono scaduti da un po’ 😛
    Altrimenti, un po’ di monografie di antropologia… e non trascurerei il sincretismo!

  6. Sul tema cercherei anche “Storia Notturna” di Ginzburg, “Realismo magico” di De Martino e ovviamente “Il ramo d’oro” di Frazer, anche se il tema viene affrontato più in una prospettiva antropologica.

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